Dentro «O Mecanismo» della corruzione politica

Corruzione, milioni di dollari che si spostano nell'ombra e finiscono nelle mani dei partiti dopo un complesso gioco di riciclaggio. Dei poliziotti che indagano ma che devono scontrarsi con il muro di gomma eretto da tutte le forze politiche e anche con le ambizioni di giudici e procuratori che dell'indagine vogliono sviluppare solo le branche che regalano carriera. Un'altra serie che parla dell'inchiesta Mani pulite e degli anni '90 in Italia? No una serie che racconta del Brasile, a partire dagli scandali che hanno travolto l'amministrazione Lula, e che si intitola O Mecanismo. O Mecanismo, che da domani sarà disponibile su Netflix, è stato creato da José Padilha, uno dei produttori di Narcos, la serie su Pablo Escobar. Come Narcos offre una rivisitazione drammatizzata di eventi reali e racconta l' operazione «Car Wash»: un'indagine di presunta corruzione del 2014. L'inchiesta iniziò concentrandosi sui commercianti di denaro del mercato nero, che utilizzavano piccole imprese (come gli autolavaggi) per riciclare i ricavi del crimine. Ma è diventata dirompente quando ha esposto la corruzione all'interno della compagnia petrolifera statale Petrobras.

Ovviamente il racconto televisivo non è filologico e siamo lontani dalla docufiction però rende bene l'idea della corruzione e delle grandi disparità sociali che hanno dilaniato la vita del Brasile.

Al centro della narrazione Marco Ruffo (Selton Mello), un ufficiale della polizia federale ossessionato dal caso, Roberto Ibrahim (Enrique Diaz), il criminale che gli toglie il sonno, e Verena Cardoni (Caroline Abras), pupilla di Ruffo. Il cast di attori brasiliani, non famosi qui da noi, rende bene.

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