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Ma oggi il politicamente corretto ha ucciso ogni vocazione libertina

Dopo Weinstein anche i libri-scandalo più famosi sarebbero censurati

Ma oggi il politicamente corretto ha ucciso ogni vocazione libertina

Come si può scrivere di sesso ai tempi con questo neopuritanesimo femminista dove qualsiasi approccio è una molestia? I grandi maestri letterari del sesso libertino non sono mai stati politicamente corretti, dal divin marchese De Sade al Piccolo galateo erotico per fanciulle di Pierre Louys, anche perché il sesso non è politicamente corretto. Con l'idea corrente di abolire qualsiasi differenza tra uomo e donna, perfino i genitali sono sessisti. Il sesso è diventato sessista. Michela Murgia, la scrittrice femminista sarda, ha proposto di cambiare il nome perfino alla patria, troppo maschilista, proponendo «la matria». Di questo passo come farà il fallo a restare se stesso? Potremmo chiamarlo la falla, la falla del sistema.

Sono obsoleti molti bestseller erotici, inclusi scritti da donne. Un libro come Il macellaio di Alina Reyes, dove «il macellaio che mi parlava di sesso tutto il giorno era fatto della stessa carne, ma calda, e di volta in volta molle e dura; il macellaio aveva i suoi pezzi di prima e seconda scelta, esigenti, avidi di bruciare la loro vita, di trasformarsi in polpa», oggi fa solo pensare a Harvey Weinstein. E Virginia Despentes, che intitolò il suo romanzo erotico Scopami? Sarebbe a malapena tollerabile Scopiamoci, ma scopare implica un cazzo, un organo fuorilegge. E Le età di Lulù di Almudena Grandes? Dove Lulù ne fa di tutti i colori, si prostituisce per proprio piacere? Anacronistico, il sesso oggi è una cosa che l'uomo vuole fare e di cui la donna è vittima, casomai una storia credibile sarebbe che qualcuno l'avesse costretta a prostituirsi, e Lulù lo evirasse. E pensare che fino a pochi anni fa era un bestseller un romanzo come Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James, tutte a sognare il maschio dominatore e il piacere di essere dominate, oggi il maschio è sotto accusa, se ci prova è molestia o stupro, se vuole dominare non ne parliamo. Dominare chi? Una donna? Ma scherziamo? Chi sei tu per dominarla? Andrà ridefinito tutto. Lei, per esempio, non potrà più dire «mi ha posseduta», perché essere possedute è sessista. Perché dovrebbe possedere lui, e non lei? E come la mettiamo con la penetrazione? E con tutto il repertorio di espressioni a essa legato? Si potrà più scrivere che di lei che al culmine del piacere urla: prendimi, sbattimi, aprimi, sfondami? Troppo sessista, non si apre niente, non si sfonda niente, al massimo si potrà descrivere lei che sbatte la porta per andarsene dal maschio schifoso che voleva sbatterla.

Alla fine si salverà solo Erri De Luca, che nel 2016 ha vinto il Bad Sex Fiction Award per la peggiore scena di sesso mai scritta in un libro. Sentite qui: «Il sesso era un legno incollato al suo ventre. Allentò la spinta del bacio, si staccò, con uno scarto di fianco e mi rigirò e fui sopra di lei. Sciolse le braccia dalle mie spalle, mi guidò le mani sopra i seni. Allargò le gambe, tirò su il vestito e tenendomi i fianchi sollevati spinse il mio sesso contro l'apertura del suo.

I sessi pronti, fermi nell'attesa, si appoggiavano appena, ballerini tesi sulle punte». Sembra un amplesso tra due falegnami con l'Alzheimer, è il sesso Ikea, ma penso che non avrebbe niente da ridire neppure Laura Boldrini. Questa è la letteratura erotica del futuro. Per fortuna hanno inventato Youporn.

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