Cultura e Spettacoli

"Ognuno è perfetto" è la serie perfetta per azzerare tutte le nostre diversità

Su Raiuno una commedia in tre parti per raccontare il mondo dei Down

"Ognuno è perfetto" è la serie perfetta per azzerare tutte le nostre diversità

Evviva la sincerità: «Già durante il cast insieme all'entusiasmo è arrivata la preoccupazione. Mi sono reso conto di quanto sarebbe stato difficile far recitare un copione definito ai ragazzi con la sindrome di Down. Non solo hanno problemi di memoria e di concentrazione ma, in alcuni casi, anche difficoltà di comprensione e diverse limitazioni fisiche. Con il rischio reale che a metà riprese qualcuno potesse dire: Grazie, è stato bello, ma adesso non mi va più». Parole di Giacomo Campiotti, regista, nel recente passato, di Braccialetti rossi e ora di Ognuno è Perfetto, la nuova serie in onda per 3 serate, lunedì 16, martedì 17 e lunedì 23 dicembre, alle 21.25 su Rai 1. Si tratta di una commedia dolce e amara, tenera ed emozionante, ispirata alla serie belga visibile su Netflix, Tytgat Chocolat, riscritta da Fabio Bonifacci e cucita addosso al personaggio di Rick (Gabriele Di Bello), un ragazzo di 24 anni con la sindrome di Down, disposto a tutto pur di rincorrere i suoi sogni e chi ama. Suo padre Ivan (Edoardo Leo) ha deciso di dedicarsi completamente a lui consentendo così alla moglie Alessia (Nicole Grimaudo) di riprendere la sua carriera. Rick, grazie a un amico, trova lavoro nel reparto packaging, affidato a uno straordinario gruppo di ragazzi con disabilità, dell'Antica Cioccolateria Abrate, una piccola azienda diretta da Miriam (Cristiana Capotondi) e fondata dalla famiglia di sua madre Emma (Piera degli Esposti). Lì Rick, oltre a scoprire il mondo del lavoro che, per chi ha la sindrome di Down (ma non solo certo), è un'ancora di salvezza, s'innamora di Tina (Alice Di Carlo), una giovane collega di origini albanesi. Per proteggere il loro amore però i due dovranno sfidare i pregiudizi degli adulti, oltrepassare frontiere, in un viaggio unico e indimenticabile grazie al quale, insieme a tutti i protagonisti di questa storia, scopriranno per la prima volta il sapore della libertà e qualcosa di loro che non conoscevano prima.

La curiosità è che la coppia di protagonisti nel piccolo schermo lo è anche nella vita, entrambi hanno 25 anni e si sono conosciuti sul set del programma di Rai 3, Hotel 6 Stelle: «È stata un'esperienza super-splendida - dice Gabriele Di Bello - non pensavo di poter fare questa fiction anche se alla fine non ci sono state scene complicate. Il difficile in realtà è trovare lavoro, tanti non ci riescono». Sembra che sul set ci sia stato uno proficuo scambio a doppio binario tra attori non professionisti e chi, come Cristiana Capotondi, ha già una lunga esperienza: «Questo è l'esempio migliore di cosa questo mestiere può darti. Anch'io ho avuto il pensiero che, all'inizio, potevamo non farcela. La determinazione e la sana follia del regista e di questi ragazzi ci ha aiutato. Mi porto a casa l'inutilità del senso del limite. Loro mi hanno insegnato questo». Le fa eco Edoardo Leo: «L'energia di questi ragazzi ci ha aiutato. Io non facevo tv da 10 anni perché non mi è più capitata una sceneggiatura davvero necessaria. In questo caso ho accettato prima di leggere: volevo fare questo progetto prima come uomo e poi come attore». Eleonora Andreatta, direttore della fiction dell'azienda pubblica, chiude, con una dichiarazione di intenti, l'incontro di presentazione alla stampa: «Ognuno è perfetto interpreta al meglio il principio che ispira Rai Fiction, la sua linea editoriale: Nessuno escluso.

Vogliamo valorizzare la ricchezza delle condizioni, il valore della solidarietà, la forza dei diritti».

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