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"Passo dalle soap opera al martello di Thor. Sono un trasformista"

L'attore del momento racconta la sua ascesa a Hollywood: "Prima mi sono ucciso di pesi per essere un supereroe, poi di fame per fare il pilota da corsa"

"Passo dalle soap opera  al martello di Thor. Sono un trasformista"

A un maschio potrebbe far quasi rabbia il corredo completo di Chris Hemsworth. L'attore australiano ha tutto: bellezza, capacità, muscoli che si gonfiano a piacimento, fortuna. E ha pure una moglie che è una delle bellezze planetarie, la modella/attrice spagnola Elsa Pataki. Hemsworth è adesso sugli schermi mica con uno, bensì con due film ad altissimo profilo: Thor 2 e Rush, in cui interpreta l'ex campione di Formula 1 James Hunt, pilota, playboy e antagonista principale di Niki Lauda.

Hemsworth, 30 anni (nativo di Melbourne), è diventato famoso proprio col mitico personaggio di Thor nel primo film diretto da Kenneth Branagh, poi ripreso nel kolossal The Avengers e ora nel secondo Thor: The Dark World (regia di Alan Taylor), enorme successo in Usa, dove è uscito due settimane fa (già oltre 100 milioni di dollari d'incasso). È la terza volta nei panni di questo superuomo munito di martello letale e fisico bestiale. Insieme a lui, in Thor 2, ci sono Natalie Portman, l'amata di Thor, Tom Hiddleston, il fratello cattivo, e Anthony Hopkins, con cammeo davvero riuscito, nel ruolo di Odino.

Sebbene la breve carriera di Hemsworth (iniziata in Australia nel 2004 con la soap-opera Home and Away), sia già costellata di successi, ad eccitare l'attore in questi giorni è la dimensione privata. Nel maggio dell'anno scorso è diventato padre di una bambina, India Rose, avuta dalla moglie Elsa (l'avete vista in Fast&Furious 6), che ha sposato nel 2010.

Chris, quest'anno si sta esibendo al cinema sotto svariate spoglie ed apparenze. Come si è preparato fisicamente per affrontare tutti questi ruoli?

«È stata dura, sono passato da un estremo all'altro, dal mangiare tutto quello che volevo e fare tanti pesi per Thor, a non mangiare quasi più nulla e correre tutto il giorno per Rush. Troppo allenamento e troppo poco cibo, questo era il mio motto, e mi dispiace per chi mi ha dovuto sopportare in quei periodo di transizione, ero stanco e intrattabile. Mia moglie Elsa era incinta in quel periodo, e diceva che avevo io più sintomi di una donna in stato interessante di quanti ne avesse lei! Il regista di Rush, Ron Howard, era preoccupato della mia stazza. Ma io al provino gli ho detto, “Guarda, lo so che Thor non potrebbe entrare in una F1, ma io ti prometto che ci riuscirò”».

In Thor 2 è cambiato il suo personaggio?

«Lui no, io sì. È la terza volta che lo interpreto al cinema, con lui ho oramai una certa familiarità. Ci sono sempre nuove sfide ed elementi che rimescolano le carte in tavola. In questo Thor ci sono sequenze che ricordano Braveheart e Il Gladiatore, una scena che mescola fantascienza e fantasy, un equilibrio difficile da rendere ma necessario per il successo finale»

E per il seguito di Avengers?

«Ci sarò, e non vedo l'ora che inizi. Gireremo in primavera. Nel primoAvengers ero un po' l'ultimo arrivato, c'era del “nonnismo” sul set, specie da parte di Robert Downey Jr. e Chris Evans (ride, ndr). Stavolta non si permetteranno».

Com'è cambiata la sua vita e il suo lavoro con la paternità?

«Amo il mio lavoro, ma la mia famiglia è molto più importante. Sono uno che si è sempre prefissato obiettivi e posso dichiararmi molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare, ma oggi sono più concentrato su mia figlia e la mia famiglia. È liberatorio, ho imparato ad affrontare il lavoro con meno ansia, ho scoperto come nella vita ci siano cose molto più importanti e belle al di là di te stesso».

Essendo lei e sua moglie entrambi attori e viaggiando molto, c'è un posto fisso che chiamate casa?

«Non ancora. Passiamo tempo in Spagna dove Elsa ha una casa, e in Australia da me.

Ma viviamo a Los Angeles. Lavoriamo tanto tutti e due, e per ora va bene così, ci basta stare insieme, noi due e India, che è ancora piccolina e viene dovunque noi andiamo. Per ora è tutto facile e bellissimo. Batto il martello finché è caldo».

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