Pippo Baudo: "La Cuccarini quasi una parente. La d’Urso è inarrestabile"

Pippo Baudo esprime il suo punto di vista sullo stato della televisione negli ultimi anni e rivela che Barbara d'Urso fu una delle sue vallette a Domenica In

Pippo Baudo: "La Cuccarini quasi una parente. La d’Urso è inarrestabile"

Da esperto di tv quale è, Pippo Baudo non ha esitato a dire la sua sulle condizioni in cui versa attualmente la televisione italiana e sulla sfida pomeridiana tra Lorella Cuccarini e Barbara d’Urso.

Lui, che non ha più l’età per avere un programma tutto suo e che non vorrebbe mai che il pubblico gli rimproverasse “questo attaccamento morboso alla tv”, non disdegna le ospitate perché quelle, come raccontato in una intervista al Corriere della Sera, lo “divertono, ma anche lì non devi esagerare, l’ospite fisso alla fine puzza come il pesce”. Baudo, dunque, che sarà sul piccolo schermo solo per piccole apparizioni, continua a guardare la tv da casa e, in merito ai programmi che popolano le reti Rai e Mediaset, ha il suo preciso parere. “È un periodo di crisi, perché non c’è varietà e ideazione di programmi. I palinsesti sono tutti uguali – ha spiegato - . È anche colpa dei reality e dei talent che condizionano le reti perché è più facile proporre elementi familiari per il pubblico piuttosto che rischiare con un programma ex novo. Aumentano i canali, aumentano i programmi, ma non aumentano le idee”.

In una tv dove mancano le idee, però, Pippo Baudo si diverte ad osservare la sfida pomeridiana tra due programmi – La vita in diretta e Pomeriggio Cinque – guidati da due professioniste che conosce bene. “Lorella è quasi una mia parente, per lei ho un debole – ha raccontato - . Barbara d’Urso debuttò con me come valletta a Domenica in: diceva al massimo 10 parole, ora ne dice 10 milioni. È inarrestabile. Rimango meravigliato dalla sua capacità di creare dal nulla un discorso lunghissimo, che varia dalla commozione alla risata, una ricchezza degna di Paola Borboni e delle grandi attrici del passato”.

Il resto dei programmi, invece, è guidato dai soliti “volti noti” come Conti, Bonolis, De Filippi, Carlucci e Scotti, che Baudo considera “personaggi di carisma”, ma

tra i quali non riesce proprio ad individuare un suo erede. “Io eredi non ne voglio, né mi auguro che ci siano. Un conduttore deve avere caratteristiche fisiche, gestuali, vocali che siano propri”, ha detto.

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