Anna Sorokin, meglio nota nel bel mondo newyorchese come Anna Delvey, rischia 15 anni di carcere per aver accumulato debiti per 275mila dollari raccontando di essere una ricca ereditiera tedesca.
Tra il 2013 e il 2017 Sorokin, che è figlia di un camionista russo ed è cresciuta in Germania, si è goduta i locali più esclusivi di New York e i party di artisti e figli di super ricchi, dormendo in alberghi di lusso e viaggiando con jet privati per essere ospite nelle location più chic del mondo come Soho House a Berlino, Le Coucou, One 57, Hôtel Salomon de Rothschild e il Duryea's Lobster Deck, solo per citarne qualcuno. Senza mai pagare.
Tra un selfie e un altro, con i suoi lunghi capelli rossi, occhi azzurri e un corpo da modella, posando avvolta in pellicce, gioielli e abiti d’alta moda, mostrava al mondo il suo lussuoso tenore di vita. Perché sui social, purtroppo, nessuno verifica se sia vero quel che vede. Conta solo apparire cool e sembrare ricchi e felici.
La bellissima Anna, le poche volte che si degnava di pagare una cena, lasciava mance da cento dollari per rendere più credibile il suo status di milionaria, anche se non faceva che chiedere prestiti che non restituiva mai.
Proprio i suoi debiti l’hanno smascherata e trascinata in aula con l’accusa di furto e frode sia verso privati che verso il sistema bancario americano a cui ha chiesto prestiti su prestiti semplicemente utilizzando il classico schema Ponzi e i grandi maghi della finanza di Wall Street ci sono cascati tutti.
E dire che alla Sorokin per truffarli bastarono pochi munuti su Google dove, come attestano i server, cercò ‘come falsificare un documento bancario’ e ‘come generare un rapporto di falsi crediti’.
Netflix ha già annunciato che dalla sua storia ne trarrà presto un film, affidato il ruolo da protagonista a Shonda Rhimes e gli sceneggiatori starebbero lavorando alacremente per battere il ferro finché è caldo.
Già alla prima udienza, Anna Sorokin si è presentata in aula con un look da jet setter con enormi occhiali firmati Colette e un vestito che ha scatenato una corsa sui social per capire se fosse di Miu Miu o Michael Kors.
Inutile aggiungere che vanta un esercito di follower innamorati di lei e del suo stile. Non la giudicano affatto, anzi la ammirano per la trovata e sognano di imitarla.
Intanto in aula sfilano testimoni che ricordano le sue spese da 400 dollari a settimana per extension alle ciglia e la truffa ai danni della fotografa Rachel DeLoache Williams a cui Anna si aggregò con l'inganno, fingendosi a lungo sua amica pur di soggiornare con lei nel resort di lusso a Marrakech dove “Vanity Fair” aveva in programma uno shooting fotografico.
Al momento del conto, ben 62.000 dollari, la sua carta di credito non funzionava così toccò alla fotografa saldare il dovuto, rassicurata dalla Sorokin che, una volta tornate a casa, le avrebbe fatto un bonifico. Naturalmente mai effettuato. Ora la fotografa è in aula e pretende la restituzione dell'intera somma.
Anna Sorokin, sebbene sotto processo, alla fine ce l'ha fatta: probabilmente userà i soldi che Netflix le ha già accordato per assicurarsi i dirittii sulla sua storia per pagare i suoi debiti e poi potrà davvero vivere il suo sogno, postando questa volta autentiche foto di una vita al massimo.
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