Potere al telecomandoLa faccia tosta di «The Pills» webserie vincente

D'accordo, «la vecchia tv se la passa ancora bene» (Michele Boroni su Rivista Studio online) e molto di ciò che anima i social network e YouTube nasce nella tv che guardiamo in salotto. Ma accade anche il contrario. L'esperimento finora più riuscito di un prodotto televisivo partorito in rete è The Pills, una webserie scoperta da Pietro Valsecchi e trasferita con adeguato editing prima su Italia Uno a notte fonda e ora su Italia2 la domenica sera. Valsecchi aveva già mostrato attenzione per l'universo giovanile, anche se La Scimmia, il reality scolastico con i ragazzi borderline, non aveva avuto il successo che meritava. Prodotto da Andrea Paris e Matteo Provera per la Ascent Film in collaborazione con Taodue, The Pills è una galleria di brevi situazioni di un gruppetto di universitari fuori-sede narrate in bianco e nero. Scene di convivenza minimalista che mischiano goliardia, satira, auto-presa per i fondelli, cinismo giovanile, critica dei luoghi comuni della comunicazione, dal cinema al web, espressa con meravigliosa faccia tosta, l'arma vincente di queste pillole (vedi La vendetta è un piatto che va servito). In Viaggio verso Ovest, invece, gli amici di Matteo sono costretti ad un'improbabile ricerca delle «sette palle del drago», unico modo suggerito dal chirurgo (Pietro Sermonti) per superare la lista d'attesa per il trapianto di fegato del moribondo.

La critica del sistema sanitario si sposa con la presa in giro della cinematografia fantasy e con l'autoironia delle corvée d'appartamento (Matteo è condannato a esporre la spazzatura): il tutto reso con lo stile smart della videocamera amatoriale, che funziona anche in tv.


di Maurizio Caverzan

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