«Project Runway»: un talent show cucito su misura per la Herzigova

«Project Runway»: un talent show cucito su misura per la Herzigova

Scanalando tra digitale e satellite non è difficile accorgersi che ormai sulle reti italiane esistono talent per quasi tutto. Si va dall'inflazionatissima cucina agli scrittori in erba passando per gli apprendisti manager. Per essere un Paese leader nell'ambito della moda, invece, quel settore restava stranamente scoperto, nessuna gara a colpi di ago e filo. Adesso però arriva il talent per stilisti e si chiama Project Runaway (in onda dal 26 febbraio ogni mercoledì alle 21 su FoxLife, canale 113 di Sky). Il format è nato negli States nel 2004 dove è giunto alla dodicesima stagione. Da lì è stato poi esportato in più di 40 nazioni (ne esiste anche una versione vietnamita condotta dalla modella Ngo Thanh Van e una araba con Norma Naum). La versione italiana scommette invece sul fascino di Eva Herzigova che sarà in giuria. A valutare con lei i 12 concorrenti Alberta Ferretti - una delle stiliste italiane più amate - e Tomaso Trussardi, ora al timone della casa di moda di famiglia. Invece il ruolo del «buono», che farà da mentore ai concorrenti, sarà del fashion editor Ildo Damiano. Cosa porterà a casa il vincitore dopo la sfida finale in una sfilata a margine della settimana della moda milanese? Un contratto di collaborazione di un anno con la Trussardi, la pubblicazione della sua collezione su Marie Claire e un viaggio studio a New York.
Ma, in fondo, i dodici che hanno passato i casting, a cui si erano presentati in più di 3mila, hanno già vinto una cosa che nella moda conta: la visibilità. Però i giudici, parola di Trussardi, hanno cercato di regalare anche qualcos'altro ai concorrenti: «Questo è un programma che fa vedere cosa c'è dietro a un vestito. Noi abbiamo cercato di premiare il percorso fatto da ogni concorrente e le sue potenzialità. Le cose principali di cui ci siamo raccomandati con loro sono state un'identità forte, la riconoscibilità e la portabilità degli abiti». Per il resto, almeno dalle anticipazioni, la gara diverte.

Un po' per il casting azzeccato - c'è il paradosso del concorrente che dichiarandosi etero diventa immediatamente un pesce fuor d'acqua tra gli aspiranti stilisti-, un po' perché, al di là della didattica, Trussardi e compagni picchiano duro: «Ma hai fatto le orecchie da cocker alla gonna?». Oppure: «Capisco che il tuo intento fosse la seduzione, ma con questo vestito siamo al limite del bordello!».

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