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Quasi amici, la vera storia dietro il film: "Sarei morto di decomposizione"

Quasi amici è il film francese che ha ottenuto un enorme successo a livello mondiale e che si basa su un'incredibile storia vera

Quasi amici, la vera storia dietro il film: "Sarei morto di decomposizione"

Quasi amici è la commedia francese interpretata da Omar Sy che andrà in onda questa sera alle 21.21 su Canale 5. Scritto da Olivier Nakache e Èric Toledano, il film ha avuto un enorme successo, ottenendo, secondo i dati di Box Office Mojo, 426.588.510 milioni di dollari a livello mondiale. Il successo del film ha portato inoltre alla realizzazione di vari remake, compreso quello statunitense firmato da Neil Burger e interpretato da Bryan Cranston e Kevin Hart.

Quasi amici, la trama

Driss (Omar Sy) è un uomo di origine senegalese che vive nella banlieu parigina e che partecipa a numerosi colloqui di lavoro soprattutto per avere dei benefici per la propria famiglia a seguito della sua permanenza in prigione. Un giorno uno di questi colloqui lo porta in un palazzo residenziale dove incontra Philippe (François Cluzet), un uomo molto ricco ma tetraplegico che, di punto in bianco, assume Driss perché è colpito dal suo atteggiamento distaccato e a tratti menefreghista, molto diverso da quello ossequioso e pieno di pietà degli altri candidati. All'inizio Driss ha non poche difficoltà ad entrare nella vita di Philippe: la sua forza fisica, che gli permette di svolgere in maniera più o meno facile i compiti più elementari, non basta a prepararlo all'impatto emotivo del lavoro né all'amicizia che finirà col far nascere col suo datore di lavoro.

La vera storia dietro il film

Quasi amici è un film tratto dal libro autobiografico di Philippe Pozzo di Borgo: si tratta, dunque, di una storia vera. Intervistato dalla testata francese Allociné, Pozzo di Borgo ha spiegato che in passato era già stato avvicinato da Mireille Dumas per realizzare un film basato sulla sua vita. Nonostante gli fosse stato assicurato un grosso nome dell'indutria cinematografica per realizzare la pellicola, l'uomo si è tirato indietro, asserendo che il progetto gli sembrava troppo triste. "Non me la sono sentita," ha detto, "non ho avuto il coraggio di fare qualcosa di triste... Non era un granché per persone già distrutte o escluse." In seguito Philippe Pozzo di Borgo è stato rassicurato sul fatto che il film non sarebbe stato un melodramma pieno di pietà, ma un film divertente, una pura commedia in stile francese e dopo aver conosciuto produttore e registi ha dato il permesso affinché la sua vita e la sua amicizia con il suo badante arrivasse sul grande schermo.

L'uomo è stato incluso nella lavorazione, dal momento che, per sua stessa ammissione, veniva raggiunto spesso dalle domande del cast produttivo e artistico. Secondo Allociné anche François Cluzet ha incontrato Philippe Pozzo Borgo poco prima di iniziare le riprese al fine di raccogliere le informazioni di cui aveva bisogno per fare un'interpretazione degna di questo nome.

L'attore francese osservò Philippe per poterne riprodurre gesti così come il modo di parlare e respirare.

Come viene ricostruito da L'internaute, Philippe Pozzo di Borgo era un uomo d'affari che divenne tetraplegico a seguito di un incidente di parapendio nel 1993. Come se non bastasse, pochi anni dopo l'incidente, l'uomo perse anche la moglie. Il lutto e la sua nuova condizione lo spinsero verso uno stato di profonda depressione, finché nella sua vita non arrivò l'assistente Abdel Yasmi Sellou che lo ha aiutato a ritrovare la gioia di vivere. Come racconta lo stesso Pozzo di Borgo a L'internaute: "Come si vede nel film Abdel ha risposto al mio annuncio per continuare con l'Assedic." L'Assedic è l'associazione francese per l'impiego nell'industria e nel mercato che si occupa dei cittadini ancora sprovvisti di lavoro e contributi. Philippe Pozzo di Borgo ha spiegato il suo rapporto con il suo assistente soprattutto nel libro autobiografico da cui è stato il film e in cui si legge: "È rimasto quindici anni. Senza di lui sarei morto di decomposizione. Mi ha liberato quando ero prigioniero, protetto quando ero debole. Mi ha fatto ridere quando ero spezzato. Era il mio diavolo guardiano".
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