Leggere La vita segreta dei mammut in Pianura Padana (Avagliano, pagg. 140, euro 14) di Davide Bregola è come tornare a casa e incontrare gli amici d'infanzia. Gente di molti fatti e poche parole. Gente di contrasti molto forti e poco evidenti. In provincia succede mai nulla. Ma «è dove non succede mai nulla che la gente sogna di più, in mancanza d'altro, e finisce per costruire le cose che ha sognato» scrive Bregola, nato a Bondeno (Ferrara), residente a Mantova. Già, nella Pianura Padana c'è la tendenza a perdersi nei sogni, nei ricordi e nel ricordo dei ricordi. Uno stato mentale famigliare per chi è abituato a certi pomeriggi d'estate quando l'afa costringe ad appoggiare la bicicletta sull'argine e fermarsi sull'erba. Il cielo è lattiginoso, la luce accecante. Si chiudono allora gli occhi e al primo torpore cominciano le fantasticherie. Poi si torna alla realtà e quasi per reazione si inventa qualcosa. Anche qualcosa di inutile, tanto per scherzare.
Come nel libro di Bregola, lungo il fiume Po nascono leggende e muoiono amori. Ma c'era, e in parte c'è ancora, anche la piccola malavita, la cosiddetta «leggera» (imperdibile la raccolta di testimonianze opera di Danilo Montaldi, le Autobiografie della leggera, Bompiani). Un sognatore, tra i fossi e i pioppi, può immaginare di scoprire finalmente i resti del «famoso» mammut della Pianura Padana o credere di essersi imbattuto in una strega sbucata da un campo di grano. Un sognatore può illudersi di essere ancora amato da una donna che sta per andare in sposa a un altro. E tornare a sognare per consolarsi del fatto che quando si prova dolore si è sempre da soli. Ci sono miti maggiori e miti minori. Lo storico sorpasso (possibilmente in impennata) sulla provinciale sempre semi-deserta in fondo alla quale, improvvisamente, avanza la macchina killer. Il meno storico ritrovamento di un meteorite costruito alla bisogna per prendere in giro l'amico di sempre, salvo poi rivelargli nulla per non deluderlo. C'è chi si fa un film thriller nella testa e chi scopre che la sua vita assomiglia a un film del neorealismo. Il caldo sembra soffocare tutto. Eppure tutto è in movimento. La nebbia sembra nascondere tutto. Eppure tutto è noto a tutti. Sono gli inconvenienti, ma anche il bello, di comunità piccole e ancora coese, nonostante siano state messe a durissima prova, negli ultimi anni, dalla crisi economica. Qui l'antico convive con il moderno, l'urbanizzazione si è mangiata una fetta di campagna, salvo recedere quando le industrie hanno cominciato a serrare i battenti. Chi ci vive, lo vede. Chi non ci vive, lo può vedere attraverso gli occhi di Bregola.
C'erano
i mammut nella Pianura padana, è la verità. In fondo i sognatori esistono ovunque. E questi racconti insegnano a non disprezzarli perché, essendo molto concreti e molto disinteressati, rendono il mondo un posto migliore.
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