Matteo Sacchi
La storia è un flusso continuo di eventi legati in maniera inestricabile. Immergersi in questo fiume vorticoso e aggrapparsi al fatto singolo, alla data, è una pratica pericolosa. Come scriveva Lorenzo Ornaghi: «Le grandi tendenze della storia, quelle che producono cambiamenti estesi, intensi e duraturi, spesso procedono per lungo tempo sommerse e non avvertite dalla maggior parte di noi». Eppure ci sono date che restano. Sono simboliche, finiscono per riassumere lo zeitgeist, per essere il punto di confluenza di quelle forze che, magari, sino a quel momento si erano mosse con lentezza e che poi, di colpo, accelerano e si rendono palesi. Alcune di queste giornate finiscono, poi, nell'ufficialità: segnate in rosso sul calendario. Inequivocabile segnale di una vittoria del Paese nel migliore dei casi, di una parte del Paese in quelli più infelici. In altri casi sul calendario non ci sono. Ma sono inscritte in una memoria collettiva che si rivela nelle forme più impensabili. In molte parti d'Italia quelle linguette di carta con pernacchia annessa che si usano a carnevale sono chiamate lingue di Menelik. Il Negus Menelik II ha rifilato agli italiani, correndo l'anno 1896, la peggiore batosta militare della loro storia coloniale, la sconfitta di Adua. Questo, a esempio, è solo un segno di quanto lo schiaffo di Adua abbia pesato sulla storia del Paese anche senza finire sul calendario. E lo stesso si potrebbe dire per l'8 settembre del 1943.
Del resto esistono date che nel calendario sono entrate e uscite. O date su cui non ci si metterà mai completamente d'accordo come quella della presa di Roma attraverso la Breccia di Porta Pia. Ma quali sono le date imprescindibili della Storia d'Italia? Abbiamo chiesto a un gruppo di storici di sceglierne alcune e di raccontarcele (tutti i mercoledì). Sono ovviamente scelte parziali e in alcuni casi anche inconsuete. Questo datario, però, ha come linea guida quella di voler mettere in luce momenti che concentrano in un lampo un percorso storico. In certi casi un percorso compiuto. In altri casi, come nel caso della prima data che apre la raccolta, il 18 marzo 1848 delle Cinque Giornate di Milano, un percorso interrotto.
Come spiega Carlo Lottieri proprio a Milano si infranse, pur all'apparenza così vicino alla realizzazione, il sogno del federalismo di Carlo Cattaneo. La prossima settimana andremo, invece, alle origini dell'Italia unita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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