Gattuso: "Abbiamo talenti". Ma i campioni non si vedono

Ai tempi di Ringhio c'erano Pirlo, Totti, Del Piero... Dall'Under 21 segnali di attaccamento alla causa

Gattuso: "Abbiamo talenti". Ma i campioni non si vedono
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Rino Gattuso è convinto: "Abbiamo del talento". Il neo ct non è un ottimista per natura, lo sostiene sulla base di una conoscenza più approfondita della nostra che tiene conto probabilmente di altri fattori. Potremmo credergli sulla parola ma abbiamo motivo per esprimere qualche perplessità. Una su tutte è la seguente: ai suoi tempi, che sono poi quelli del mondiale 2006, c'erano nel gruppo di Coverciano fiori di fuoriclasse, da Buffon alla coppia Nesta-Cannavaro in difesa, Pirlo a centrocampo e in attacco un quintetto composto da Totti, Del Piero, Gilardino, Toni e Filippo Inzaghi. Dove sono oggi i loro eredi, Donnarumma a parte? Domenica sera Gattuso, scortato da Buffon che è stato il suo elettore decisivo, si è presentato in tribuna per seguire la sfida dell'under 21 di Nunziata alla Germania finita, ai supplementari, con una sconfitta onorevolissima perché ottenuta in 9 contro 11 a pochi rintocchi dai calci di rigore. Di sicuro il neo ct ha ammirato il talento balistico di Ambrosino (da noi gioca in B col Frosinone, prestito dal Napoli) per la punizione del 2 a 2 che è un piccolo capolavoro di precisione e di tecnica, ha preso nota del temperamento del gruppo specie quando è rimasto in netta inferiorità numerica. E qui, oltre a segnalare l'ingenuità di Gnonto (secondo giallo per un fallo in scivolata inutile e pericoloso), bisogna far sapere all'Uefa e al vice-presidente esecutivo Gravina che l'arbitro in questione, un lituano, si è dimostrato tecnicamente inadeguato all'evento, specie nel caso del secondo rosso fischiato a Zanotti.

Se poi si rammenta che Koleosho, l'autore del primo gol, più Gnonto, Coppola (appena ceduto in Premier league) e lo stesso Zanotti (Lugano) sono profili coltivati all'estero, torna naturale segnalare la povertà del calcio italiano che continua ad avere una percentuale molto bassa di esponenti selezionali (32%) in confronto alle legioni di stranieri (68%) che finiscono per togliere spazio al vivaio nazionale.

Ma c'è un altro motivo che spesso disincentiva l'acquisto di calciatori di casa nostra in serie A: le valutazioni reclamate. Si spiega così il viaggio di Coppola, appena premiato col debutto in Nazionale a Oslo contro la Norvegia, da Verona verso l'Inghilterra.

Forse, oltre a reclamare maggiore coraggio da parte di dirigenti e allenatori, sarà il caso di rivedere alcuni parametri. Reijnders, solo due anni fa, è stato acquistato per 20 milioni dal Milan. Le cifre che girano intorno all'eventuale trasferimento di Ricci (Torino) sono più del doppio.

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