Rambo: Last Blood e l'addio di Stallone, così muore un eroe

Rambo: Last Blood è presumibilmente il capitolo conclusivo della saga dedicata a John Rambo, uno dei personaggi più conosciuti e amati di tutta la storia del cinema

Rambo: Last Blood e l'addio di Stallone, così muore un eroe

Rambo: Last Blood è il film che va in onda questa sera alle 21.21 su Italia 1. Si tratta del quinto e ultimo capitolo della saga dedicata al veterano John Rambo, che debuttò nel 1982, diventando un vero e proprio cult. Diretto da Adrian Grunberg e arrivato in sala nel 2019, Rambo: Last Blood rappresenta il canto del cigno di un eroe cinematografico che ha fatto la storia.

Rambo: Last Blood, la trama

John Rambo (Sylvester Stallone) si è ormai lasciato alle spalle gli orrori che hanno costellato tutta la sua esistenza. Dopo aver combattuto con poliziotti corrotti, soldati sovietici e combattenti dell'esercito birmano, ora l'unica cosa che l'uomo vuole è passare in serenità ciò che rimane della sua vita, nascosto nel ranch di famiglia, dove niente di brutto sembra poter accadere. Tuttavia ben presto Rambo sarà costretto ad affrontare di nuovo il suo passato e a scendere in campo con tutte le sue abilità per salvare una ragazza (Yvette Monreal), nipote di una donna a cui Rambo è molto legato. La ragazza, infatti, è stata rapita da un cartello messicano coinvolto nel traffico delle bianche a scopi sessuali. Ad aiutarlo in questa missione ci sarà una giornalista (Paz Vega), che ha un conto in sospeso con gli stessi rapitori.

La fine di un'era

Quinto e potenziale ultimo capitolo della saga cinematografica dedicata all'antieroe per eccellenza, Rambo: Last Blood è una pellicola che è stata realizzata idealmente proprio per chiudere un cerchio narrativo che è stato in grado di attraversare decadi e generazioni, seducendo milioni di spettatori. Non a caso il sottotitolo del film, Last Blood, ultimo sangue, sembra uno specchio del titolo della prima pellicola, che in lingua originale si intitolava First Blood, primo sangue. Già dal titolo, dunque, si evince il desiderio di Sylvester Stallone - che qui, come in tutta la saga, ha ricoperto anche il ruolo di sceneggiatore - di dare un finale in qualche modo epico e coerente a uno dei personaggi che ha condotto la sua carriera al successo. La cosa, nel 2019, non sorprese più di tanto. Stallone, infatti, aveva fatto qualcosa di molto simile anche con Rocky Balboa, il suo personaggio più amato. Un personaggio che era riuscito a salvarlo dalla bancarotta e dal fallimento e a cui Stallone ha detto addio nel secondo capitolo di Creed, dove Rocky Balboa aveva indossato i panni dell'allenatore del figlio di Apollo Creed. Invece di incaponirsi nel trascinare i suoi antieroi in storie che non avevano più nulla da dire, Stallone ha scelto il viale del tramonto, dando un taglio netto e ponendo le basi di quella che, per molti, è la vera e propria fine di un'epoca.

Con Rambo: Last Blood in effetti Stallone dice addio a tutto quello che il veterano di guerra era stato nel corso di quasi quarant'anni di attività cinematografica. Appesantito nel corpo e nello spirito, il John Rambo che viene presentato all'interno di questa pellicola è un uomo che sente avvicinarsi la fine e che sembra prepararsi proprio a essa. Ma, ancora una volta, il dolce riposo del guerriero deve essere posticipato, per un ultimo scontro a sangue. Ma a differenza dei capitoli precedenti, dove gli scontri avevano anche un respiro universale, che contrapponeva la dicotomia tra bene e male, mentre Rambo danzava nelle zone d'ombra della moralità, in Last Blood l'eroe scende in campo più per vendetta che per salvataggio e, soprattutto, le motivazioni che lo muovono sono forse le più intime con cui il protagonista ha mai avuto a che fare. È come se, nel dipingere il canto del cigno del suo personaggio, Stallone abbia scelto di svestirlo del titolo di leggenda che si era guadagnato negli anni, riportandolo in una dimensione molto più umana e intima, dove a interessare lo spettatore non è solo la capacità di Rambo di avere la meglio sugli avversari, ma il cuore che il personaggio mette in campo per arrivare alla fine della sua missione.

Questo capitolo, inoltre, ha un carattere meno action dei precedenti, ma regala una dimensione narrativa molto più struggente e malinconica, sebbene di certo non manchino scontri

corpo a corpo o esplosioni. Proprio come ha fatto anche Hugh Jackman con il suo Wolverine in Logan, Stallone prende commiato da Rambo, salutandolo con tutto il rispetto che questo eroe cinematografico merita.

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