Il regalo di Bob Dylan all'America in ginocchio. Un brano inedito su JFK

Su Twitter la canzone "Murder Most Foul" Il messaggio: "State al sicuro e Dio sia con voi"

Il regalo di Bob Dylan all'America in ginocchio. Un brano inedito su JFK

«Fu un giorno cupo, a Dallas, nel novembre del '63. Un giorno che vivrà nell'infamia. Il presidente andava alla grande, era un buon giorno per vivere, era un buon giorno per morire». Inizia così il regalo che Bob Dylan ha deciso di fare ai fan, in questi surreali giorni di reclusione globale. Si tratta di una canzone inedita, di ben 17 minuti, dal titolo Murder Most Foul, «L'assassinio più disgustoso», che il Menestrello ha pubblicato tramite Twitter e che racconta, con uno stile più letterario che musicale, una delle pagine più buie della storia degli Stati Uniti, l'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy». L'ha accompagnata con poche righe: «Saluti ai miei fan e follower con gratitudine per tutto il vostro supporto e la lealtà nel corso degli anni, questa è una canzone inedita che abbiamo registrato tempo fa e che potreste trovare interessante. State al sicuro, state protetti e che Dio sia con voi», incita, facendo riferimento alle misure di distanziamento sociale che negli Stati Uniti sono in vigore soltanto da una settimana.

Raggiunto da Variety, un portavoce di Bob Dylan ha fatto sapere che quelle poche righe sono tutto ciò che il musicista vuole comunicare circa la canzone. Impossibile dunque sapere che cosa significhi quel «tempo fa» cui fa riferimento, se qualche mese o diversi anni. Ma è certo che lo stile della canzone e l'accompagnamento musicale, composto da pianoforte, violino e qualche accenno di percussione, così come il tono di voce, ricalca l'ultimo Bob Dylan, mentre il testo è un racconto di quel difficile pezzo di storia americana, buia quanto i tempi attuali. Alcune strofe danno voce allo stesso JFK: «Cavalcando sul sedile posteriore accanto a mia moglie, andando dritto verso l'aldilà, mi chino a sinistra e ho la testa sul suo grembo». Altre sembrano ricalcare il pensiero di Dylan: «Ho detto che l'anima di una nazione è stata stracciata, e che è l'inizio di un lento decadimento... Il giorno che fecero saltare il cervello del re in migliaia guardavano, nessuno vide niente». Dylan si riferisce ai Kennedy come a un'ipotetica famiglia reale americana.

Il testo fa poi riferimento a molti fatti di quegli anni: «I Beatles stanno arrivando». L'arrivo negli Stati Uniti dei ragazzi di Liverpool all'inizio del 1964 fu identificato come un momento tonificante, nella generale depressione del periodo che seguì l'assassinio di JFK. «Andrò a Woodstock, siamo nell'era dell'Acquario», continua il Menestrello, e fa riferimento al musical Cats intercalando momenti e colori della vita di quegli anni con il racconto dell'attentato: «Non dire che Dallas non ti ama, Signor Presidente». Il brano termina con una serie di titoli di canzoni: «Suona Don't Let Me Be Misunderstood, suonala per la First Lady, lei non si sente per niente bene», poi cita Buster Keaton, Nat King Cole, Marylin Monroe e il film Via col vento. «Francamente, Miss Rossella, me ne infischio».

È un viaggio che racconta la perdita dell'innocenza dell'America del secolo scorso, un tragitto lungo ben 16 minuti e 56 secondi. Murder Most Foul supera di poco il record precedente di Dylan, Highlands, del 1997, che durava 16 minuti e 31 secondi.

L'ultimo album originale di Dylan risale al 2012, quando uscì Tempest, anche se da allora ha pubblicato tre album di canzoni non originali, l'ultimo dei quali è stato Triplicate, una compilation di classici americani uscita nel 2017. L'anno prima Dylan aveva ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Il suo comportamento in quell'occasione fece discutere. Dapprima non commentò né ritirò il premio, adducendo «altri impegni» che gli avrebbero impedito di presenziare alla cerimonia, poi decise di accettarlo e di consegnare al pubblico un discorso eccentrico in pieno stile Dylan.

D'altra parte lui ai premi è abituato, dal 1973 al 2006 ha ottenuto otto Grammy e nel 2001 ha vinto l'Oscar per la canzone Things Have Changed, del film Wonder Boys.

Considerato un poeta, ancor prima che un cantante, nel 2008 si è aggiudicato ache il Pulitzer, con menzione speciale: «Per il suo profondo impatto sulla musica popolare e sulla cultura americana, caratterizzato da liriche dalla straordinaria forza poetica».

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