Ricordo di Aldo Andreani l'architetto «complesso»

In mostra opere e sculture di un personaggio all'avanguardia

Davide Fent Le magnifiche Fruttiere di Palazzo Te a Mantova danno uno spunto alla mostra affascinante su Aldo Andreani, architetto e scultore. Curata da Roberto Dulio e Mario Lupano, l'esposizione, che si terrà fino al 31 gennaio, nasce dalla collaborazione tra il Centro Internazionale d'arte e di cultura di Palazzo Te, la Triennale di Milano, la Regione Lombardia, lo Iuav di Venezia, il Politecnico di Milano e il Polo Territoriale di Mantova. La Mostra presenta una rassegna di materiali di progetto originali (disegni, bozzetti e fotografie d'epoca), provenienti sia dal Fondo Andreani, sia da altre raccolte, pubbliche e private, cui si aggiungono una serie di sculture e immagini della nuova campagna fotografica realizzata da Maurizio Montagna. Sono esposte, inoltre, sculture dello stesso Andreani che nel 1927 fu allievo di Adolfo Wildt a Brera. Aldo Andreani nasce a Mantova, dove si compie il suo brillante esordio alla vigilia della Grande Guerra.

Andreani è stato architetto dall'immaginario complesso e dal linguaggio personalissimo. La sua «personalità bizzarra», come la definiscono i curatori, è «per certi versi anticipatoria delle tensioni e delle crisi che attraversano oggi il linguaggio architettonico».

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