Rimpiccioliti gli attori, ma non la lunga durata

di Alexander Payne con Matt Damon, Christoph Waltz, Kristen Wiig

I film, con futuro distopico, hanno sempre un fondo di interesse perché permettono di riflettere sul presente, giocando con un improbabile, per non dire impossibile, domani. Ad esempio, questo Donwnsizing prende di mira quello che è il desiderio di tanti, gettonatissimo, soprattutto, la notte di Capodanno: «Basta, cambio vita». L'idea di poter fuggire dal nostro ripetitivo oggi, sognando altri lidi che ci garantiscano di vivere nel benessere, è quella che sta alla base del film di Payne, autore che sa rappresentare, in maniera grottesca, i vizi della società americana. In pratica, il protagonista, Paul (Matt Damon) sogna, con la moglie, di potersi comprare una bella casa, anche se la banca fa fatica a dargli il mutuo perché lui è solo uno dei tanti piccoli borghesi che devono fare i conti con le proprie entrate. La pellicola, però, si immagina che la scienza abbia inventato un procedimento che ti permetta di ridurti la statura (downsize) a 15 centimetri di altezza. Una soluzione drastica che, però, garantirebbe benessere economico visto il risparmio di denaro conseguente. Si andrebbe a vivere in un agglomerato apposito con case lussuose in scala, ecosostenibili, circondandosi di benessere sfrenato. «Facciamolo». Immaginate, però, la sorpresa dell'omino quando, una volta rimpicciolito, riceve una telefonata della moglie che gli confessa «non ce l'ho fatta. Perdonami». Anche perché, dopo l'iniziale sconcerto, il poverino scoprirà che in fondo, anche in miniatura, il mondo ha sempre gli stessi problemi. Il limite, non da poco, di questa pellicola sta nel manico. Payne ha finito per metterci dentro di tutto: crisi, riscaldamento globale, sovrappopolazione, diritti umani, povertà, attivismo politico e via dicendo. Dilatando la durata oltre ogni sopportazione e finendo per perdere di vista l'idea di base.

Con il non trascurabile difetto che lo spettatore dimenticherà presto che la storia stia avvenendo in un mondo rimpicciolito, visto l'assoluta mancanza di rispetto delle proporzioni. Tanto valeva inventarsi qualcosa di diverso e più «credibile».

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