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La rivelazione di Michelle Hunziker: "Ero prigioniera di una setta"

Michelle Hunziker rivela un episodio inedito del suo passato: "Una volta uscita ero convinta di morire, per soffocamento, come diceva la setta"

La rivelazione di Michelle Hunziker: "Ero prigioniera di una setta"

Non lo aveva mai detto a nessuno, Michelle Hunziker. "È la prima volta che racconto questa storia. Finora ho nascosto tutto persino a mia madre, l’unico con cui ne ho parlato è stato mio marito Tomaso. Quando ci siamo conosciuti abbiamo condiviso tutto: lui i suoi lutti e io la mia esperienza dei cinque anni in una setta".

Una setta per la Hunziker. Quella al Corriere della Sera è una delle interviste più intime rilasciate dalla famosa showgirl. "Una volta uscita da lì - ha spiegato - è stato un continuo tentativo di ricostruire la mia vita. Non è stato facile accettare che fosse successo proprio a me: ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta".

Perché dirlo solo adesso? E perché non tenerlo per sè? Michelle ora pensa sia necessario fare in modo che nessuno cada nel suo errore. E la sua testimonianza può essere certamente di aiuto.

La Hunziker finisce nel tunnel della setta quando aveva 23 anni e stava ancora con Eros Ramazzotti, padre di Aurora. "Al mattino quando aprivo gli occhi controllavo lo stato del cuscino, per scoprire che era diventato biondo". Perdeva capelli. Non una facile situazione, per chi fa della propria immagine il proprio lavoro. Il suo manager Franchino le offre un rimedio: la pranoterapia con Clelia.

Sembrava funzionare. "Cominciarono a spuntarmi teneri e biondissimi capelli nuovi... - racconta Michelle - Mi sentivo miracolata". Poi iniziano a sorgere i veri problemi. Michelle si confida con Clelia e le racconta del padre alcolizzato. Un rapporto difficile, quello col padre che Michelle non acettava in quelle condizioni. Quandi si è sposata nel 1998, "mio papà era lì, ma non stava bene, era seduto in ultima fila e nessuno lo considerava. Al ricevimento era stato messo in un tavolo in un’altra stanza, lontano da me. Da una parte ero piena di rabbia, ma dall’altra lo avrei desiderato vicino".

Sarebbero state questi i motivi della perdita di capelli della bella Hunziker. Clelia le suggerisce di andare ad abbracciare il padre, lei segue il consiglio e le cose migliorano. Ma non per molto tempo. "Mi ha fregato così, restituendomi l’amore di mio papà - racconta Michelle - Avrebbe potuto dirmelo uno psicologo, ahimè mi sono imbattuta in lei. Grazie a quel consiglio ho potuto riavere mio padre, fargli fare il nonno. Poi è morto, e io sono rimasta di nuovo sola. Ma stavolta con me c’era lei".

Quella di Clelia era una setta in piena regola. C'erano regole, membri, ricatti. Come ha fatto a cascarci? "Ti catturava per la bellezza e la purezza, emanata da abiti candidi e raffinati, dalla pelle idratata da oli essenziali. Era sempre profumata, con un sorriso pazzesco e un velo di abbronzatura. La sua delicatezza e l’ossessione per l’accudimento la rendevano materna: era un fiore pericolosissimo".

Tutto quello che per una persona normale poteva sembrare normale, nella setta diventava "energia negativa". "Una sera d’autunno - racconta ancora la Hunziker al Corriere - avevo programmato di andare a teatro con una decina di amici: lei mi telefonò per dirmi di annullare. Sarebbe stato negativo per la mia energia. E io annullai". Poi c'erano le sedute semi-spiritiche: "Le canalizzazioni ci permettevano di sentirci protetti: forze superiori si scomodavano per indicarci la strada da seguire".

In sostanza, l'obiettivo della setta era quello di isolarti dal mondo e inglobarti nel suo mondo. Un accerchiamento vero e proprio. Una battaglia contro gli affetti. Neppure quello della madre veniva accettato. "La setta filtrava le chiamate - spiega la Hunziker - mia mamma veniva sempre respinta. Quando ha letto il libro le lacrime le appannavano gli occhiali. Mi ha confidato di aver mandato un suo socio, ateo, a fare terapia da Clelia per ottenere informazioni su di me. Anche lui, dopo una sola seduta, era stato reclutato".

Il lavoro della setta si mescola con il successo raccolto dalla bella showgirl. La televisione, i soldi, la popolarità. "Ovviamente il merito non era mio - spiega Michelle - ma delle energie che si erano sbloccate". Le dicevano: “Guarda, amore, cosa stai ottenendo grazie al lavoro sulla tua anima!”". Un incubo: "Io che non avevo mai avuto un ruolo, adesso ero una “guerriera della luce” che portava il messaggio di Dio. Ma dovevo espiare i peccati commessi".

Il natale bisognava passarlo da sole, chiuse in casa. Nessun parente. Niente amici. La figlia e il marito lontani. "Chiamavo festosa Aurora fingendo di avere gente a cena - dice Michelle - per poi passare da sola il resto della sera in silenzio, davanti all’albero. Era come quando mio padre diceva vengo a prenderti per il weekend e poi non arrivava mai: speravo che almeno quella volta mia madre e Eros venissero a portarmi via. Ma come diceva Clelia, non mi voleva nessuno".

Solo nel 2006 Michelle trova la forza di uscire dalla setta. Le avevano portato via quasi tutto: la famiglia, il marito, il rapporto con la madre. Ma anche i soldi. "Ero la gallina dalle uova d’oro, ma sono stata derubata soprattutto della dignità.

Nella setta c’erano direttori di giornali, conduttrici tivù, autori, magistrati, poi allontanati: io ero sufficiente al progetto".

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