Rivincita degli 883: adesso sono eroi

Venti artisti "alternativi" rifanno brani del gruppo che per due decenni è stato sbertucciato dagli snob

Rivincita degli 883: adesso sono eroi

Ma allora chi aveva ragione? Quando, e sono vent’anni esatti, sono apparsi gli 883 con Hanno ucciso l’uomo ragno, l’intellighentzia musicale si è scatenata: quei due lì fanno schifo, robaccia, la musica ululì e gli 883 ululà. «Rappresentavamo il diavolo, la decadenza della musica» ha appena spiegato Max Pezzali. A emettere la sentenza erano i talebani del rock e del cantautorato, quelli che o facevi il pezzo impegnato oppure non contavi nulla anzi peggio: meritavi l’inferno. Gli 883 piacevano al pubblico e quindi a morte, seguendo il principio inconfessato che i gusti popolari sono semplicemente gusti sbagliati. Adesso contrordine. Su Rockit si trova (in download gratuito) un tributo agli 883 che si intitola Con due deca e che snocciola venti brani tutti rifatti, spesso bene talvolta così così, da gruppi cosiddetti indie, ossia indipendenti, ossia gente come gli strombazzatissimi I Cani, i bravi Egokid e i Soviet Soviet che, solo dal nome, in un disco tributo agli 883 sembrano un ossimoro. Il Soviet sta agli 883 come la vodka alla Coca Cola. Comunque. I gruppi che suonano in Con due deca (titolo che fa il verso a Con un deca, non a caso rifatto dai Cani) sono gli eredi musicali di chi due decenni fa esibiva il pollice verso davanti a Max Pezzali e Mauro Repetto. Da Amour Fou & Antiteq (complimenti alla loro Come mai) fino a Maria Antonietta e Triangolo e Ghemon, sono tutti nomi legati a quell’entità metafisica e nonsense che a molti piace chiamare underground e che è il brodo di coltura del talento. In ogni caso: da Nord sud ovest est a Sei un mito in questo disco c’è il repertorio degli 883 in versione riveduta e talvolta scorretta, molto alternativa ma alla fine non troppo: il pop alla fine è questa roba qui, potete cambiarlo come volete ma i margini sono quelli e quelli rimangono. Ossia ben precisi. Non a caso ormai gli 883 sono diventati un brand, qualcosa che ha definito un periodo della musica popolare italiana e che adesso finalmente si prende la valutazione che merita. Nessuno ha mai detto che gli 883 fossero meglio di Van Morrison, per dire. Ma chi negava il loro rilievo pop era semplicemente fuori strada. Oppure pregiudiziale. Ora questo tributo, che nasce in una culla alternativa e ha una distribuzione alternativa, riporta la questione al centro. Con risultati ottimi: da quanto sembra, Con due deca hanno superato quota quindicimila download, in sostanza un miracolo visto che con cinquecento copie si va come minimo nella top ten di iTunes e quantomeno nel top 20 ufficiale. Un segno dei tempi. Insomma, adesso che gli 883 hanno avuto la beatificazione del mondo indie (una beatificazione chic che ricorda quella di certe commedie o di certi comici) a goderne è anche Max Pezzali, l’unico degli 883 ancora in prima fila. L’altro, il misterioso Mauro Repetto, vive nei dintorni di Parigi dopo svariate vicissitudini amorose. Pezzali, il «nerd sfigato». Pezzali, l’anticristo.

Un’avvisaglia di questa indubitabile riconoscenza del pubblico si era percepita l’anno scorso agli Mtv Days di Torino, quando ha ricevuto dal pubblico un’ovazione che sapeva tanto di riconoscenza. E di clamorosa sconfitta di chi, vent’anni fa, criticava tanto per criticare. Giusto per dar voce ai pregiudizi.

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