La rivoluzione degli eccentrici si coltiva nell'"orto urbano"

Dario Cicchero presenta il documentario Ortiloquiando

La rivoluzione degli eccentrici si coltiva nell'"orto urbano"

Più che una visione della comunità l'unica idea rivoluzionaria che possa investire un artista cittadino: questo sembra essere l'incipit di un curioso documentario prodotto da un esperto filmaker piemontese. Lui è Dario Cicchero e il suo Ortiloquiando: dell'orto e delle sue declinazioni, percorso tra i verdi segreti urbani d'Italia, è stato proiettato in anteprima nazionale a Cascina Roccafranca, comprensorio agricolo del '700 poco distante dal Centro di Torino. Uno contesto sospeso tra campagna e città, letteralmente eccentrico.

Colori Quadri che è l'associazione culturale promotrice dell'evento realizza inoltre tutti gli anni il «Muuh film festival» rassegna cinematografica dedicata ai video off. Per questo forse la proiezione di Ortiloquiando ha le caratteristiche di un evento performativo: nel setting suggestivo della cascina è stata posizionata una bicicletta dell'Elettro-tech generatrice di energia con lo scopo di far comprendere al pubblico quanto lavoro muscolare sia necessario per produrre energia elettrica sufficiente alla proiezione di un filmato.

Nulla di più coerente nell'impianto scenico per introdurre e valorizzare lo sforzo dei protagonisti del video: agronomi, studiosi, architetti che attraverso le loro testimonianze sul campo hanno voluto dare dignità espressiva ad una realtà che oggi non è più soltanto una moda, ma sta diventando un atteggiamento rivoluzionario: gli orti urbani si stanno diffondendo in moltissime città d'Italia, seppur in ritardo rispetto a paesi esteri, ma a gran velocità. Sono le aree urbane in cui la natura non si è fermata ed anzi rivendica il suo ruolo primario: generare la vita, ritmandone le fasi. Il documentario è un lungo viaggio sul nostro territorio nazionale, da Torino ad Urbino, passando per la provincia di Ancona per arrivare fino a Roma: una sperimentazione diretta del fenomeno da parte del regista in cui si mescolano aspetti scientifici, curiosità domestiche e ricordi di generazioni.

Tuttavia anche la fruizione del prodotto-video, sostiene Dario Cicchero, deve essere aperta a suggestioni, a revisioni ed aggiunte: «il documentario sarà diffuso gratuitamente sul Web dopo l'estate ed è pensato proprio per chi lo vorrà usare per farne una nuova sperimentazione». Cioè l'arte come metalinguaggio.

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