Romeo&Giulietta? Eterni quindicenni

Nel Palazzo dove fu girato, le foto e i costumi del capolavoro di Zeffirelli

Luigi Mascheroni

da Pienza

Quando il film uscì, nel 1968, il critico cinematografico americano Roger Ebert scrisse: «Credo che il Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli sia il più eccitante film mai fatto tratto da un'opera di Shakespeare». E aggiunse: «Non perché è un dramma più grande dell'Enrico V di Laurence Olivier, perché non lo è. Né è un cinema più grande del Falstaff di Orson Welles». «Ma perché ha la passione, il sudore, la violenza, la poesia, l'amore e la tragedia nei termini più immediati che posso immaginare».

Il film di Franco Zeffirelli compie cinquant'anni esatti. All'epoca fu un enorme successo di pubblico in tutto il mondo. Vinse due Oscar (migliore fotografia a Pasqualino De Santis e migliori costumi a Danilo Donati) e ha lasciato un segno nella storia straordinaria del rapporto tra Shakespeare e il cinema (sono qualche centinaia i film tratti o ispirati all'opera del drammaturgo inglese, tanto da poter quasi costituire un genere cinematografico a parte). Non sarà la trasposizione più bella, ma di certo fra le più popolari e amate.

Vi ricordate la colonna sonora di Nino Rota con la famosa What Is a Youth? (il cui il testo nella versione italiana fu scritto da Elsa Morante) che risuona durante il ballo in maschera a casa Capuleti? La scena della festa fu girata qui, a Pienza, nel celebre Palazzo Piccolomini, che lo scrupolosissimo Zeffirelli scelse come set del suo film (altre scene furono girate a Gubbio e a Tuscania) sia per l'eleganza sia per l'autenticità conservativa rinascimentale. E oggi Pienza, per celebrare il compleanno del film (auguri), ospita una mostra, non solo per cinefili, con lo stesso titolo del tema di quel Romeo e Giulietta, What is a Youth? (aperta fino 6 gennaio). Nel loggiato a tre arcate del cortile di Palazzo Piccolomini, e poi nel giardino pensile e in tutto il piano nobile, dalla sala della musica alla biblioteca, ecco le gigantografie delle foto di set e di scena esposte nel luogo esatto in cui furono scattate, ed ecco i sontuosi costumi realizzati da Danilo Donati, veri capolavori di alta sartoria cinematografica in cui l'Italia, come tanti Oscar dimostrano, eccelle da sempre.

Adattato al grande schermo da Franco Brusati e Masolino D'Amico insieme con lo stesso Zeffirelli, fedelissimo al testo di Shakespeare, girato in inglese, curatissimo nella ricostruzione di ogni dettaglio e con due attori giovanissimi (e perfetti), il Romeo e Giulietta del 1968 - così impolitico per un anno tanto ideologico - fu a suo modo

rivoluzionario. Mise in scena, meravigliosamente, l'idea che, quattro secoli dopo essere stato cantato la prima volta, quell'amore ha sempre 15 anni. Tanti ne avevano allora, e continuano ad avere oggi, Romeo e Giulietta.

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