Sara Galimberti oltre i pregiudizi

La cantante lavora con Vince Tempera e prepara un nuovo album

Tommaso Martinelli

Dieci anni fa, dopo un fortunato passato nella scherma, debuttò sul palco del Festival di Sanremo con la milonga argentina Amore ritrovato. Da allora, Sara Galimberti ne ha fatta di strada. Nel suo curriculum non mancano dischi in classifica, concerti sold-out e prestigiose collaborazioni. L'ultima è quella con il Maestro Vince Tempera, con cui ha firmato il brano Siamo noi quei fiori rari, inno della nuova edizione del «Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di seta nera», la cui finale si terrà domani sera al Teatro Olimpico di Roma. «Questo brano è un invito ad andare oltre i pregiudizi. È un'esortazione a mettersi nei panni degli altri e a guardare la realtà da un altro punto di vista per abbracciare le differenze e arricchirsi di nuove visioni e percezioni», racconta Sara, aggiungendo: «Ho cercato di raccontare la diversità a tutto tondo, senza categorizzazioni, come qualcosa di prezioso, qualcosa da custodire come un fiore raro nel giardino della vita, come un tulipano, simbolo di questo Festival. La musica spesso può dar voce a chi non ne ha, rompe gli argini e le barriere del pregiudizio perché ci proietta in una dimensione in linea diretta con le emozioni, dove tutto è possibile e dove non esistono confini».

E mentre sta ultimando il nuovo album, la cantautrice romana si concentra sull'imminente uscita del singolo estivo: una cover di Buonasera, evergreen di Sylvie Vartan, cantata in coppia con Manuel Aspidi, che sarà la sigla di un programma di La7d. E tra un impegno musicale e l'altro, riesce a trovare il tempo per portare avanti anche la sua carriera da fotografa.

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