Cultura e Spettacoli

Ferragni: "Sognavo di venire qui a Venezia. E vorrei fare un selfie con DiCaprio"

L'influencer presenta il documentario girato su di lei da Elisa Amoruso: «Mi ha fatto scavare e capire quanto sia stata importante mia madre»

Ferragni: "Sognavo di venire qui a Venezia. E vorrei fare un selfie con DiCaprio"

«Io sono abbastanza un libro aperto». Però, davanti al gruppo di giornalisti che l'intervistava per la presentazione del documentario di Elisa Amoruso Chiara Ferragni - Unposted, la più famosa imprenditrice digitale italiana al mondo, quel libro l'ha chiuso non rispondendo a una domanda sull'ex fidanzato Riccardo Pozzoli che l'ha aiutata agli albori del suo business nel blog, The Blonde Salad, prima della rottura sentimentale e anche professionale. Dall'alto dei suoi 17,2 milioni di follower solo su Instagram, Chiara Ferragni, la tigre di Cremona 2.0 sposata con Fedez può probabilmente permettersi anche questa ambiguità, nonostante la sua narrazione, sia dal vivo che nel selfie-documentario, nelle sale come evento il 17, 18 e 19 novembre («i biglietti stanno andando a ruba», annuncia soddisfatto Paolo Del Brocco di Rai Cinema) prima di approdare in autunno sulla piattaforma Amazon Prime Video, è quella di una trentaduenne «trasparente che risponde allo stesso modo a un'amica o a un giornalista».

Com'è nato questo film su se stessa?

«L'idea è venuta prima da Netflix ma non mi sembrava il prodotto giusto perché era solo sulla mia sfera personale e non lavorativa. Poi, con Francesco Melzi d'Eril e l'interesse di Rai Cinema, abbiamo pensato che si potesse raccontare come ho iniziato, i primi passi in Internet e poi il business che ho sotto le mani ora. Insomma il lavoro non solo mio ma di tutta una squadra. Poi certo c'è anche un po' della mia vita personale e spero che questo documentario possa ispirare altre persone a realizzare i loro sogni».

Come si è trovata con la regista Elisa Amoruso?

«All'inizio ero molto spaventata dall'idea di lasciare il potere a un'altra persona per raccontare la mia storia. Poi ho scoperto una donna con una grande sensibilità che ha scavato dentro di me, facendomi tornare alla mia infanzia per scoprire quanto mia madre sia stata importante nella mia vita. Lei mi ha insegnato questo modo di espressione facendomi sempre sentire una persona speciale».

Avrebbe mai immaginato di essere invitata al festival più prestigioso al mondo?

«È un grandissimo onore essere qui a Venezia. Proprio un anno fa abbiamo iniziato le riprese e scherzavamo sognando il festival».

Era attesa come una star hollywoodiana...

«Non scherziamo, non posso essere assolutamente paragonata a loro, appartengono a un altro mondo».

C'è qualcuno di loro che sogna di incontrare?

«Il mio primo idolo è stato Leonardo DiCaprio, dai tempi di Titanic. Anche nel film si vedono a Cremona, nella mia cameretta, i ritagli di giornale su di lui, i tatuaggi trasferibili... Nel 2013 l'ho visto a Cannes, io e la mia amica ci siamo avvicinate per una foto ma non ce l'hanno fatta fare».

Nel film si parla dei suoi ammiratori ma anche dei molti odiatori.

«Ho iniziato a raccontarmi sui social fin da quando avevo 15 anni, da sempre ci sono stati tantissimi commenti negativi che mi sminuivano. Ora è facile superare le critiche, all'epoca un po' meno, per questo sostengo le iniziative contro il cyberbullismo, per aiutare i più piccoli».

Anche il mondo della moda è una giungla?

«Quando ci sono entrata non conoscevo le regole del mercato e le persone che contavano. Anche lì sentivo chi diceva: Questa ragazza tra sei mesi nessuno saprà più chi è. Le cose per fortuna sono andate diversamente».

Spesso nel film la sentiamo parlare in terza persona facendo riferimento alla «Chiara che vorrei essere».

«Io ogni giorno cerco di fare qualcosa per avvicinarmi all'idea che ho di come dovrei essere. Per ora sono fiera di me e so di essere una brava persona. Ho avuto dei fallimenti, cose che non sono andate come prevedevo ma alla fine tutto mi è servito a migliorare alcuni lati del mio carattere».

Fedez ha un ruolo in tutto questo?

«Certo, è di grande supporto. Abbiamo due caratteri molto diversi, io molto positiva con il sorriso, lui più tenebroso ma ci capiamo molto perché, pur venendo da due mondi diversi, ci siamo fatti da soli. Siamo i più grandi fan uno dell'altro.

Dopo mia mamma, naturalmente».

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