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"Sono sereno", "Incomprensibile". Botta-risposta fra Mingo e Striscia

L'ex inviato ha commentato la sentenza del Tribunale di Bari, dicendosi felice del verdetto. La sua intervista ha però scatenato la reazione di Striscia la notizia

"Sono sereno", "Incomprensibile". Botta-risposta fra Mingo e Striscia

Dopo la sentenza di condanna a 14 mesi di reclusione, Mingo rompe il silenzio e si dice soddisfatto del verdetto del tribunale di Bari. Un atteggiamento che cozza con le accuse mossegli da Striscia la notizia che, nel 2014, scoprì di aver mandato in onda servizi falsi realizzati dall'ex inviato. Una truffa in piena regola per la quale i giudici hanno condannato Domenico De Pasquale, in arte Mingo, alla detenzione e al risarcimento danni.

Intervistato da Fanpage in seguito al verdetto del tribunale di Bari, Mingo si è detto sereno delle assoluzioni più che delle condanne: "È un ottimo risultato. Su dieci servizi che mi hanno contestato essere non veritieri, solo per tre sono stato condannato. Per gli altri sette è stata esclusa la condanna a vario titolo. E, infatti, come ho sostenuto io fin dall'inizio dell'indagine, tutti i servizi erano veri. Lo abbiamo dimostrato e infatti siamo stati assolti. Questa è una vittoria". Il prossimo passo per Mingo e sua moglie, anche lei accusata di truffa, sarà l'appello appena saranno disponibili le motivazioni della sentenza. Ma intanto a Fanpage Mingo ha ribadito: "Di inventato in quei servizi non c'era assolutamente nulla".

La tranquillità e la sicurezza ostentata da Mingo non è però piaciuta a Striscia la Notizia che ha replicato al suo ex inviato con una nota scritta inviata proprio a Fanpage. Nella dichiarazione il tg satirico di Antonio Ricci ha puntualizzato sull'operato dei giudici, rimarcando le incongruenze nelle parole di Mingo: "Ci risulta incomprensibile, e certamente singolare, la "serenità" ostentata dal condannato visto che la sentenza di condanna (a 1 anno e due mesi di reclusione, ndr) emessa dal Tribunale di Bari ha dichiarato Mingo colpevole del reato di truffa ai danni del Gruppo Mediaset, per avere realizzato, in concorso con la moglie, servizi falsi all’insaputa del telegiornale satirico di Canale 5".

Nella sentenza Mingo è stato condannato anche a pagare un sonoro risarcimento economico ed è stato condannato per diffamazione aggravata ai danni degli autori di del tg satirico e di Antonio Ricci. All'epoca dei fatti - 2012 e 2013 - Mingo si era difeso scaricando la colpa su Striscia la notizia, sostenendo di avere agito sempre su indicazione della produzione quando in realtà dalla redazione non sapevano sulla.

"Infine - si legge ancora nella risposta di Striscia a Fanpage - solo a causa della prescrizione e ritenendo Mingo comunque responsabile, il Tribunale ha dichiarato non doversi procedere per molti dei delitti che gli venivano ascritti (risalenti all’ormai remoto 2013)".

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