Cultura e Spettacoli

Il sorprendente thriller psicologico di Salvatores

Probabilmente anche Stephen King farebbe un salto sulla poltrona, guardando questo sorprendente thriller di Gabriele Salvatores. Io non ho paura (21.00 Iris) è stato tratto nel 2003 dal regista napoletano dal fortunato romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti. La storia si svolge in Puglia alla fine degli anni Settanta. Cercando gli occhiali della sorellina, Michele (Giuseppe Cristiano), dieci anni, scoperchia una botola vicina al casale abbandonato. Là in fondo, nella penombra, scorge un suo coetaneo, che lo implora: ho sete. Sconvolto, ricopre la voragine, salta in bici e torna a casa. Tace con gli amichetti, il ruvido papà Pino (Dino Abbrescia) e la malinconica mamma Anna (Aitana Sanchez-Gijon). Ma non riesce a cancellare dalla mente quella agghiacciante visione. Così, appena può, torna laggiù, armato di pane e acqua per il ragazzino in catene. Al tg ha sentito una signora elegante scongiurare: ridatemi il mio Filippo. Che cosa ne sanno i miei genitori e chi è quell'arrogante milanese Sergio (Diego Abatantuono) che si è installato in camera mia? Di più non si può rivelare di una favola nera, terribile e appassionante. Un dramma psicologico, minaccioso e scarno, che si tinge del giallo abbagliante dei campi di grano.

Tra gli eccellenti interpreti spicca per spontaneità il giovanissimo Giuseppe Cristiano, premiato al Flaiano Film Festival di Pescara, che nel '99 aveva già avuto una particina in Bagnomaria di Giorgio Panariello e che ritroveremo cinque anni dopo in un altro film di Salvatores, anch'esso tratto da Ammaniti, Come Dio comanda.

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