Spira Mirabilis orchestra anarchica

L'ensemble modenese suona solo dal vivo, nelle piazze e non ha direttore d'orchestra

Spira Mirabilis orchestra anarchica

L'ensemble musicale più spericolato sulla piazza non è un qualche gruppo affamato di contaminazioni crossover, post-rock, hip hop, o alternative. È un'orchestra classica, che ha il gusto per pagine musicali ricercate e il nome di una figura geometrica, la spirale logaritimica, quella che i matematici chiamano Spira Mirabilis. Tutti professionisti affermati intorno ai trent'anni, hanno la base a Formigine (Modena) e suonano insieme dal 2007. Il particolare che la dice lunga sull'eccezionalità dell'organico, è che non hanno un direttore.
L'orchestra è stata fondata dal violinista Timoti Fregni coi colleghi Lorenza Borrani e Giacomo Tesini, a cui si sono aggiunti Miriam Caldarini al clarinetto e Francesco Bosseglia al corno: lo zoccolo duro di Spira Mirabilis è costituito da loro. Altri musicisti si possono aggiungere, e vengono scelti in tutt'Europa, senza audizioni, solo sulla base di conoscenza e stima personale. L'orchestra si riunisce all'incirca sei volte l'anno, ogni volta per una sessione di prove di 10 giorni. La «mission» è quella di portare la musica classica a tutto il pubblico, non solo a quello dei teatri, ma anche nelle piazze, e ovunque ci sia la possibilità di farsi ascoltare. Spira Mirabilis spesso suona un solo brano a concerto (per i bis a volte replicano un movimento della sinfonia presentata) e finora ha rifiutato di registrare un disco, per restare fedele all'aura della performance.
Ma la cosa che stupisce maggiormente è il fatto che sul podio non ci sia nessuno. Niente direttore, niente ombra di von Karajan o Toscanini con cui fare i conti. Il mito politico-musicale su cui Federico Fellini ha realizzato il film Prove d'orchestra vene ridiscusso, con successo (dal 2011, per tre anni Spira ha ottenuto l'incarico di orchestra in residenza dell'Accademia filarmonica romana), da un gruppo di ragazzi di provincia. Durante le prove chiunque abbia qualcosa da dire alza la mano e parla: un modo di lavorare che ricorda più un gruppo rock che un'orchestra classica.

Ed è notevole vederli dal vivo: un esempio impressionante di coesione e di attenzione musicale reciproca. A partire dall'anno prossimo li vedremo impegnati in un tour europeo. Si parte a Febbraio con Mendelssohn proprio a Formigine, poi Germania e Inghilterra, con Schubert e Strauss.

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