Le star di «Cattivissimo me 2»? I pestiferi e giallissimi Minion

Torna il cartone più politicamente scorretto degli ultimi anni. Ha riempito le sale di mezzo mondo grazie ai "feroci" nanetti

Le star di «Cattivissimo me 2»? I pestiferi e giallissimi Minion

Nel 2010, uscì un cartone, Cattivissimo me, che rischiava parecchio all'esame del pubblico. Ci si chiedeva, dopo anni di buonismo animato, che impatto avrebbe avuto, sui più piccoli, un protagonista cattivo (Gru), che provava piacere a far soffrire il prossimo, animato dalle peggiori brame di potere, tanto da voler rubare la luna. Fu un trionfo, salutato da un incasso di 543 milioni di dollari. Era la malvagità sdoganata anche se il finale, con Gru che abbandonava la sua carriera da malfattore, convertito dall'amore per tre bambine adottate, ripristinava, in parte, i canoni del politically correct. Immaginate, dunque, l'attesa per il secondo capitolo, Cattivissimo Me 2, in Italia da giovedì (finalmente, visto che siamo buoni ultimi dopo che negli altri Paesi il film è già in circolazione da tre mesi), talmente alta da racimolare, nel mondo, quasi 900 milioni di dollari, roba da top ten degli incassi di tutti i tempi per l'animazione. Il tutto, accompagnato da un quesito di fondo: ora che Gru ha messo la testa a posto, la pellicola avrà ancora lo stesso impatto emotivo sul pubblico?
In effetti, fin dalle prime scene, si vede come Gru abbia smesso definitivamente i panni del cattivo. Abbandonata la malvagità per produrre marmellate, ora ambisce semplicemente a diventare un padre perfetto per le sue tre ragazzine, che ritroviamo cresciute. Tanto da trasformarsi anche in «fatina delle fiabe» pur di salvare la festa di compleanno della piccola Agnes o in padre ansioso che controlla a distanza il primo appuntamento amoroso di Margo, la figlia più grande. Guarito dalla cattiveria sì, ma non dalla sua incapacità di relazionarsi con l'altro sesso, forte di un trauma nell'infanzia che gli ha lasciato il segno, impedendogli di coltivare una sua vita affettiva. Un misterioso criminale, però, ha rubato un siero che potrebbe trasformare chiunque in una indistruttibile macchina da guerra. Forte proprio della sua esperienza da antieroe, viene chiamato a collaborare con una organizzazione che lotta contro il male, al fine di individuare e bloccare il pericoloso villain. Al suo fianco viene messa la misteriosa Lucy che, galeotta fu l'indagine, risveglierà in lui il sentimento sopito dell'amore. Indovinate come andrà a finire, salvaguardando così il concetto di famiglia? Detta così, insomma, una trama come tante che non infervora particolarmente.
Volutamente, però, non abbiamo citato i Minion, gli ominidi gialli che lavorano per Gru. Sono loro la vera attrazione di questo film, protagonisti assoluti della pellicola, tanto da dominare la scena in lungo e in largo. Senza di loro si rasenta la noia, ma quando vengono coinvolti, è una risata dietro l'altra. Con i loro sketch demenziali, il loro buffo modo di parlare, l'idea azzeccatissima di trasformarli, ad un certo punto, in cattivi (il malvagio nemico di Gru, che non vi riveliamo per non togliervi il gusto della sorpresa, li rapisce iniettandoli di siero), provocano non solo grande divertimento nei bambini che li hanno adottati a nuovi beniamini ma anche molte risate negli adulti. Come si fa a resistere mentre ballano YMCA? Praticamente impossibile. E siccome «business is business» prepariamoci, nel 2015, ad uno spin-off tutto dedicato a loro che ci racconterà le origini di questi irresistibili personaggi.
Immancabile il 3D che, diciamocelo, nulla aggiunge e nulla toglie alla visione tradizionale.

Un po' come il doppiaggio italiano di Max Giusti (Gru), Arisa (Lucy) e Neri Marcorè (il cattivo). Facile prevedere che sarà un meritato successone anche dalle nostre parti. Se il cinema, a fine anno, farà quadrare i suoi conti, molto lo dovrà a questi buffi esserini gialli.

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