Cultura e Spettacoli

"Una storia da cantare" in 4 puntate

"Una storia da cantare" in 4 puntate

Il racconto della musica è come uno spartito interminabile, dove quella che sembra l'ultima nota può sfociare in una successiva, grazie a una breve pausa o, meglio, a una legatura. Insomma, c'è sempre Una storia da cantare, così come recita il titolo del format che Raiuno, dopo il successo di tre puntate nel novembre scorso torna stasera alle ore 21,25 per 4 sabati.

Si diceva uno spartito - quello della grande musica italiana - che il primo canale Rai consegna nelle mani di un «direttore d'orchestra» come Enrico Ruggeri, uno che, fra la scrittura di un classico cantautorale e un altro, ha rivelato indubbie doti di narratore televisivo. Con lui la conduttrice e attrice Bianca Guaccero, sirena che la tv di Stato si è coltivata con cura: «Sono stata accolta qui con la maggiore età - spiega l'attrice pugliese - e ora che di anni ne ho trentanove spero che il matrimonio professionale prosegua». L'onda lunga del Festival di Sanremo, il cui successo ha lasciato sani postumi di sbornia in viale Mazzini, prosegue dunque con Una storia da cantare, dove i primi tre capitoli sono dedicati, nell'ordine, appunto al Festival, a Mina in omaggio al suo 80esimo compleanno, e a tre indimenticabili cantautori come Enzo Jannacci, Pino Daniele e Rino Gaetano. La quarta storia è ancora materia di lavori in corso. «La forza dello spettacolo - spiega Ruggeri - sono gli ospiti, da Fiorello a Elio, da Irene Grandi a Bugo a Paola Turci, chiamati a misurarsi con storici brani di questi grandi autori». Il via con «Cantautori a Sanremo», storia di 6 artisti legati al Festival: Vasco Rossi, Adriano Celentano, Domenico Modugno, Ivano Fossati, Sergio Endrigo e Luigi Tenco. Con un avvio di puntata particolare: «Io e Ermal Meta - dice Ruggeri - sulle note di Ciao amore ciao di Tenco. Parlare di Tenco significa anche ricordare che le grandi canzoni passano attraverso tre giurie diverse: quella del Festival, quella delle classifiche discografiche dell'epoca, infine quella, più importante, del tempo.

Chi vince l'ultima diventa un classico».

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