Strana coppia Un disco studiato dieci anni

«Di solito i duetti pianoforte e voce sono associati all'intrattenimento e al piano bar. Noi siamo lontani da quel mondo, e da dieci anni studiavamo un disco che toccasse corde diverse dal repertorio pop». Così Stefano Bollani, eclettico principe del piano jazz e dintorni, racconta i suoi nobili duetti con la vecchia amica Irene Grandi nell'omonimo album - in uscita oggi - Irene Grandi e Stefano Bollani, che (anticipato dal singolo Costruire scritto da Niccolò Fabi) raccoglie standard come For Once In My Life, classici brasiliani di Chico Buarque, Caetano Veloso e Vinicius De Moraes, un brano dei Radiohead e un'inedita versione di Viva la pappa col pomodoro. «La canzone pop deve andare alla radio e non disturbare chi guida la macchina - dice Bollani fra il serio e il faceto - noi puntiamo alla musica di qualità e sono contento del modo in cui Irene ha saputo calarsi nel contesto jazzistico». Da anni i due raccoglievano i brani che avrebbero potuto costituire il nucleo del disco, «poi naturalmente sono cambiati col passare del tempo e abbiamo inciso l'album in dieci giorni, quasi di nascosto, come investimento personale, senza l'influenza delle case discografiche». Strana coppia? Non proprio. Strade diverse, ma Bollani e la Grandi si frequentano da 20 anni, da quando suonavano nella band fiorentina La Forma («facevamo cover di Sting, Zucchero e brani strani, tra cui uno cantato in russo»). Un lavoro serio, intimista, tra jazz ritmi brasiliani e cantautorato che esalta la duttilità di Bollani e la maturità artistica della Grandi che dice: «Il mondo del pop è rigido, se trovi la formula del successo non ti evolvi, invece io amo rischiare, cercare di valorizzare i chiaroscuri della mia voce con il supporto del solo pianoforte. La crisi del disco deve spingere l'artista a sperimentare, a cercare una nuova chiave per raccontarsi al pubblico». Durante la breve esibizione di ieri, arriva puntuale la domanda: E Sanremo? «Nessuno ce l'ha proposto ma io direi subito no», ride Bollani, che ha sempre consigliato Irene (spesso non ascoltato) su quali brani cantare e quali no. «Manca talmente tanto tempo e il nostro è un progetto a tempo», replicano in coppia, con la tournée che incombe partendo il 9 novembre da Assisi per chiudersi il 20 dicembre a San Benedetto del Tronto. Lei pensa a scrivere nuove canzoni, possibilmente acustiche, a studiare la chitarra, a sfruttare il colore della voce.

Lui, simpaticamente, polemizza: «Non sono ancora abbastanza giovane per andare a X Factor o ad Amici senza cognome, perché lì sono tutti senza cognome. Scherzi a parte per un anno starò fermo, niente tv né altro, devo scrivere perché a giugno andrò a New York a registrare il mio cd per la Ecm».

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