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Così Suite Francese rimase incompiuto. L'autrice fu portata ad Auschwitz

Suite Francese è un film delicato e struggente tratto da un'opera lasciata incompiuta dalla scrittrice Irène Némirovsky che fu arrestata e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz

Così Suite Francese rimase incompiuto. L'autrice fu portata ad Auschwitz

Suite Francese, che andrà in onda alle 21.10 su Rai Movie, è la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Irène Némirovsky e lasciato incompleto perché la scrittrice venne arrestata e condotta al campo di concentramento di Auschwitz, dove morì nel 1942.

Il film è interpretato dalla Michelle Williams che si è fatta conoscere grazie a Dawson's Creek e dall'attore belga Matthias Schoenaerts, intrecciati in una storia d'amore che ha come sfondo la Seconda Guerra Mondiale e il periodo del collaborazionismo.

Suite Francese, la trama

Lucile Angellier (Williams) è una donna che vive in un piccolo villaggio francese, poco distante da Parigi, insieme alla suocera (Kristin Scott Thomas), in attesa del ritorno del marito, partito per la guerra. Tuttavia il fragile equilibrio del luogo viene messo a soqquadro quando il paese viene invaso dai tedeschi.

Tra di loro c'è anche l'affascinante Bruno Von Falk (Schoenaerts), un soldato tedesco che viene ospitato proprio in casa Angellier, tra il disprezzo di Madame Angellier e il fascino che Lucile comincia a provare per questo soldato tedesco che sembra dotato di buon cuore.

La lavorazione di Suite Francese

Come viene spiegato sul sito della casa editrice Adelphi, che ha pubblicato l'opera di Irène Némirovsky in Italia, Suite Francese avrebbe dovuto essere una raccolta di cinque romanzi brevi, cinque movimenti, che avevano l'obiettivo di raccontare una Francia occupata dai tedeschi, una nazione che aveva perso la sua identità, costringendo il proprio popolo a emigrare per non correre il rischio di perdere la vita sotto una pioggia di bombe. Di questi cinque movimenti, la scrittrice francese riuscì a scriverne solo due.

Il primo porta il titolo di Tempesta in giugno e racconta proprio la grande migrazione che portò i parigini via dai loro boulevard e dalle loro vite, verso una campagna aperta. Un percorso di disperazione e dolore, in cui gli uomini e le donne si trascinavano per mero istinto di sopravvivenza, lasciandosi alle spalle tutto ciò che avevano amato e conosciuto. Un percorso che culmina nella morte, nelle bombe che gli aerei tedeschi facevano cadere su questa umanità spezzata e sconfitta.

Il secondo movimento, invece, fu proprio Suite Francese. Un romanzo che raccontava un argomento molto spesso tabù, che veniva visto sempre di cattivo occhio e giudicato con ferocia: quello delle unioni tra le cosiddette spose di guerra e i soldati di quell'esercito che era arrivato a invadere il paese. Irène Némirovsky voleva raccontare i cambiamenti della sua Francia in medias res. Voleva spiegare quello che stava raccontando proprio nell'attimo in cui la storia si compiva. Tuttavia il suo progetto venne brutalmente interrotto quando la donna venne arrestata il 16 luglio 1942, come racconta l'Enciclopedia delle Donne. Il giorno dopo la scrittrice nata in Ucraina ma cresciuta in Francia venne deportata al campo di concentramento di Auschwitz, senza mai fare ritorno. Morirà infatti un mese dopo, il 17 agosto, di tifo.

La riscoperta del manoscritto originale

Come racconta anche il sito dell'Internet Movie Data Base, il manoscritto di Irène Némirovsky contenente Suite Francese rimase chiuso per anni all'interno di una valigia, custodita dalla figlia della scrittrice, Denise Epstein. Per circa cinquant'anni la donna si prese cura dell'opera incompleta della madre, senza avere il coraggio di aprire il manoscritto, o di leggerlo. La Epstein, infatti, era persuasa del fatto che quello che aveva tra le mani era una sorta di diario di Irène Némirovsky, qualcosa che sarebbe stato troppo doloroso da leggere.

La svolta, però, arriva a fine anni '90, quando la donna decide di donare gli scritti della madre ad un archivio francese. A quel punto era inevitabile leggere il manoscritto e nel farlo scoprì l'ultima opera di Irène Némirovsky che venne poi pubblicato in Francia, dove divenne un vero e proprio bestseller nel 2004, per poi essere tradotto anche in altre lingue.

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