"La telecronaca più assurda? Parlavo di uno che non c'era"

Josè Altafini, il capostipite dei commentatori-calciatori debutta domani su Raiuno con la Confederations Cup: "Con Sky ho chiuso, mi hanno deluso"

"La telecronaca più assurda? Parlavo di uno che non c'era"

Josè Altafini, ti ricordi la tua prima partita?
«Torneo di Montecarlo, inizio anni Ottanta, c’era l’Italia. Ma fu un disastro».

Perchè?
«Mi affiancarono a un giornalista che non sapeva un tubo di calcio. Parlava di pallonetti rasoterra...»

E tu?
«Ho detto la prossima volta è meglio se faccio da solo...»

A proposito. La prossima?
«Sabato 15 giugno. Brasile-Giappone, prima giornata della Confederation Cup. Il mio debutto su Rai 1, ore 21».

La partita più bella che hai commentato
«Troppo facile: Italia-Germania 3-1, Mundial 1982».

Il golasso dei golassi?
«Maradona contro l’Inghilterra. Ronaldinho contro il Real Madrid. Stupendi, amisci...».

Come ti è venuto in mente il golasso?
«In Sudamerica si dice. In Italia all’inizio telefonavano per protestare: pensavano fosse una parolaccia».

Il più bravo telecronista di tutti i tempi?
«Bruno Pizzul...»

Bruno Pizzul?!?
«Sobrio, elegante...»

Ma come? E quelli brasiliani?
«Quelli sono matti. Geraldo Josè Almeida un giorno si inventò di sana pianta una radiocronaca dall'albergo, novanta minuti filati di pura fantasia. Fece perdere il San Paolo otto a zero. Ci cascarono tutti. Piangevano per le strade...»

E Silvio Luis?
«Commentava una partita noiosissima. Tra un'azione e l'altra cominciò a raccontare una barzelletta che non finiva più. La gente si guardò tutta la partita solo per sapere come finiva la barzelletta. Record di ascolti...»

Come vedi le donne telecroniste
«Perchè, ce ne sono?...».

Qualcuna. Ma le donne con il calcio c’entrano?
«Simona Ventura a Telemontecarlo l’ho presentata io: provino, presa subito. Ho incontrato la Marcuzzi a 18 anni: gli dissi, tu farai un carrierone. Anche la Parietti ha cominciato con me. Io porto fortuna alle donne, quindi...»

Dovresti insistere
«Già. E che non mi chiamano più...»

Chi vedresti bene telecronista alla Altafini?
«Gattuso, Mourinho. Fiorello, perchè no?...».

Hai mai litigato con i giocatori?
«Una volta Inzaghi se l’è presa per un fuorigioco, ma ci siamo subito chiariti. Mai offeso i giocatori, mai detto a nessuno di cambiare mestiere...»

Chi ti piace dei telecronisti?
«Compagnoni, Gentili. E Federico Zancan di Sky. Bravissimo...»

...dicevo dei tuoi colleghi?
«Bergomi, Marchegiani, Onofri. Ma più di tutti Di Gennaro».

Ma i commenti di oggi ti piacciono?
«Il telecronista deve essere narratore, alla seconda voce tocca il commento tecnico. Troppa gente per protagonismo si sostituisce al narratore. Parlare tanto è parlare troppo».

Dicono che sei vecchio...
«Sai cosa diceva la Montalcini: il cervello non ha rughe...»

Si, ma va di moda la rottamazione...
«Solo in Italia. In Brasile o negli Stati Uniti non è così. Guarda David Letterman: ha ancora un successo incredibile».

Ma dare spazio ai giovani bisognerebbe...
«Lo dico io per primo. Punta sui giovani ma se sono capaci. Sennò cento volte meglio l’usato sicuro di un raccomandato. Poi secondo te io sono vecchio?...».

...beh, per me sei eterno.

«E allora che brutta abitudine avete voi giornalisti a mettere l’età di una persona nei vostri articoli? Che bisogno c’è? Ma mica perchè io c’ho la mia...

Certo che no...
«Si rottamano dei grandi professionisti per far posto a volte a dei giovani polli. Rocco diceva: contro il culo la ragione non vince. Il culo oggi è la raccomandazione...»

Dicono anche: quand’è che impari l’italiano?
«Ormezzano diceva: tutti gli stranieri che vengono in Italia prima imparano bene l’italiano e poi parlano come Altafini...»

Ma tu bufale?
«Una volta ho visto in campo uno che non c’era. Ma solo per il primo tempo...».

Scherzi?
A un concorso in audio per telecronisti mi sono presentato dicendo che facevo benissimo Altafini. Mi hanno detto: vero, sei uguale. Eravamo in diretta su Telemontecarlo. Ero così uguale che non mi hanno riconosciuto...».

Come mai alla Rai?
«Cinque anni fa a Sky ho chiesto di non fare più il campionato italiano: troppa gente che mi passava davanti e non sempre per meritocrazia».

Così sei passato a commentare il campionato spagnolo
«Poi però non l’hanno comprato più e io sono finito in un angolo».

...e qui arriva Marco Mazzocchi.
«Mi dice: vuoi fare il campionato brasiliano per Rai Sport? E adesso la Confederation. In prima serata su Rai 1».

Ci sei rimasto male con Sky?
«Moltissimo. Pensavo di meritarmi il mondiale in Brasile, a casa mia».

Ma fare altro? Un quiz, un reality, Ballarò...
«Sei matto? Mi volevano all’Isola dei famosi, ma ho detto no. Però...»

Però?
«L’unica rete in cui non ho mai lavorato è Mediaset. Ma Confalonieri è un grande signore. Ogni volta veniva nella mia postazione a farmi auguri e complimenti».

La tua spalla ideale
«Mi sarebbe piaciuto Bulgarelli. Ma non c’è stata possibilità».

Capello o Bettega?
«Capello è più tattico».

E Beppe Viola?
«Ero un suo fan. Ironizzava, sdrammatizzava. A chi diceva che il calcio è una cosa seria rispondeva come me. Ma va là...»

Come vedi la Confederation?
«É una prova generale. Soprattutto per Spagna, Argentina e Germania».

E noi?
«Anche l’Italia farà benissimo. Il pari con Haiti non vuol dire niente».

E Balotelli?
«Ha fatto bene a tagliarsi la cresta. Guarda Messi. Si veste normale, si pettina normale, non fa il circo e tutti lo amano».

...vabbè, che c’entra?
«La semplicità è la cosa più bella. Come un quadro di Morandi: proprio perchè è semplice più lo guardi e più ti piace».

Dicevo come lo vedi come personaggio.
«Dovrebbero lasciarlo in pace. Giornalisti, tv, arbitri...»

...e come si fa?
«Deve usare l’ironia. Una volta svirgolai un tiraccio a campanile, feci il gesto di sparare al pallone con il fucile e in tribuna si misero a ridere invece di insultarmi. Se ti vedono permaloso ne approfittano».

Basta questo?
«E il gol. Tu segna e vedrai che i tuoi nemici si zittiscono».

Ma tu ce l'hai un motto?
«Quello di George Bernard Shaw: il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in novanta minuti. Se ci riesci in una telecronaca sei Altafini. Ma questa ce l'aggiungo io..».

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