Cultura e Spettacoli

Razzismo e politicamente corretto sbattono contro Tolo tolo

Tolo Tolo è un film di Checco Zalone che, nonostante i grandiosi incassi, ha diviso pubblica e critica, partendo proprio dal titolo

Razzismo e politicamente corretto sbattono contro Tolo tolo

Tolo Tolo è il film che andrà in onda questa sera alle 21.25 su Canale 5. Si tratta della pellicola scritta, diretta e interpretata da Luca Medici, che dal grande pubblico è conosciuto meglio con il suo nome d'arte: Checco Zalone. Uscito in sala nel 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, Tolo Tolo ha ottenuto un successo di pubblico incredibile, tanto da essersi piazzato al 27° posto, secondo Box office mojo, nella classifica dei film con il maggior incasso del 2020 a livello mondiale.

Tolo Tolo, la trama

Checco (Checco Zalone) è un uomo che vive a Spinazzola, in Puglia, dove cerca di portare la cultura orientale del sushi. I suoi tentativi, però, non vanno a buon fine e tra ex mogli e debitori che gli chiedono soldi e attenzioni, Checco decide di fuggire. Ottiene quindi un lavoro come cameriere in un resort africano, dove fa amicizia con Oumar (Souleymane Sylla) che sogna l'Italia, anche grazie ai film neorealisti che ha visto nel corso della vita.

All'inizio il lavoro di Checco lo mette a disagio, anche perché lui si riconosce più negli italiani dal portafoglio gonfio che è costretto a servire che nei camerieri sotto contratto. Ma ben presto le sue priorità diverranno altre: con lo scoppio di una guerra civile Checco dovrà scappare di nuovo e cercare di raggiungere l'Europa, seguendo però la tratta e le avventure di un migrante, tra deserti, attacchi e persino un attraversamento del Mediterraneo. E per un italiano tutto sommato benestante l'Africa e le sue minacce non sono ostacoli così facili da superare.

Da dove viene il titolo Tolo Tolo?

Sceneggiato insieme a Paolo Virzi, Tolo Tolo era un film molto atteso dal pubblico di Checco Zalone: pubblico che aveva reso il comico una delle persone più potenti del cinema, capace di portare in sala milioni e milioni di spettatori. La pellicola, che arrivò al cinema il 1 gennaio 2020, aprendo una stagione cinematografica che sarebbe stata spazzata via dal Covid-19, venne preceduta dall'uscita del singolo Immigrato. Un brano che si snoda sulle note di L'italiano di Toto Cotugno e che si concentra sulle derive dell'italiano medio. Ed era stata proprio la canzone ad attirare immediatamente l'attenzione, spingendo il pubblico a domandarsi di cosa avrebbe parlato Checco Zalone nella sua ultima fatica cinematografica. Questo anche perché l'uscita di Immigrato fece scatutire immediatamente alcune polemiche in rete riguardo i contenuti razzisti del brano.

A queste accuse rispose lo stesso Zalone in un'intervista al Corriere della Sera in cui disse: "L’unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C’è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende". Il comico continuò poi con alcuni riferimenti al suo passato da comico e punta di diamante del programma Zelig, spiegando: "Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo, che so, su Tiziano Ferro, o sugli uominisessuali".

A differenza dei precedenti film, Tolo Tolo è un film che divise tanto il pubblico quanto la critica, che si sono trovati davanti a un Checco Zalone inedito, più serio di quello di Sole a catinelle o Quo vado. Inoltre la curiosità di molti spettatori era legata proprio al titolo del film: da dove arrivava quel Tolo Tolo? Sempre secondo il Corriere della Sera, il film all'inizio si sarebbe dovuto intitolare L'amico di scorta. Titolo che venne poi modificato durante la produzione. Durante la scena presso il fiume Sabaki, in Kenya, Checco Zalone diresse gli attori che dovevano attraversare il corso d'acqua, chiedendo loro di nuotare "solo, solo". Tuttavia uno degli attori, Nassor Said Birya, ripeté le istruzioni con una pronuncia sbagliata, trasformando la parola solo in tolo e pronunciando dunque "tolo tolo".

Questa espressione divertì così tanto il regista che scelse di tenerla e usarla come titolo.

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