"Torno con il mio show per non pensare al virus"

Il presentatore riparte oggi su SkyUno con "Epcc". "La gente è chiusa in casa, ci vuole leggerezza"

"Torno con il mio show per non pensare al virus"

Con la canzoncina La frotta su come ci si lava le mani ha fatto ballare anche gli infermieri negli ospedali. Non è facile scherzare di questi tempi, ma Alessandro Cattelan ha deciso che un po' di buon umore ci vuole e da stasera su SkyUno (e in streaming su Now Tv) alle 21,15 torna con il suo EPCC (E poi c'è Cattelan), il night late show diventato di culto. Rimetterlo in onda è stato difficile, soprattutto per rispettare le procedure sulla salute. Nel frattempo ha regalato un po' di pillole via streaming.

Prima di tutto, come stai vivendo la clausura?

«Come tutti, con alti e bassi, con picchi e momenti di sconforto. La prima settimana è andata bene perché mi sono goduto la casa e la famiglia, poi ho cominciato un po' a patire. Sport? Non ne facevo prima e continuo a non farlo ora e non mi sta mancando neppure il calcio...».

Non è facile stare chiusi soprattutto con due bambine piccole, Nina e Olivia...

«Io e mia moglie (Ludovica Sauer - ndr) cerchiamo di farle vivere nella maniera più normale possibile. Loro vedono il virus come un mostriciattolo dotato di occhi e braccia. La più grande è impegnata nei compiti e nelle video lezioni. La più piccola è la più contenta perché ci ha in casa tutto il giorno».

Come cambia EPCC in queste difficili condizioni?

«Siamo stati costretti a cercare nuove idee. Intanto andremo in diretta. La situazione è in continua evoluzione e non ha senso registrare. Bisogna dare un senso allo show anche se non parliamo strettamente del virus. Ovviamente non avremo pubblico in studio (il teatro di via Belli a Milano - ndr), e ci saranno ospiti milanesi per non far spostare le persone: stasera Linus ed Elodie. Collegamenti solo per arrivare a personaggi lontani come, sempre stasera, l'astronauta Paolo Nespoli, che si trova in America: molti troveranno conforto dalle sue parole».

Quali le idee nuove?

«Per esempio nella prima puntata avremo sintonizzati i ragazzi delle classi quinte del liceo Parini che faranno da pubblico virtuale. E poi abbiamo organizzato una specie di gioco del nove con personaggi celebri collegati via webcam (Annalisa, Caressa, Martin Castrogiovanni, Leo Gassmann, Jake La Furia, Federica Nargi e Alessandro Matri, Shade, Jo Squillo e Ivan Zaytsev). Vedremo gli effetti e decideremo come andare avanti sulla base della risposta del pubblico».

È il caso di giocare in questo momento?

«Secondo me sì. La gente è chiusa in casa: c'è anche bisogno di un po' di leggerezza, di non pensare, almeno per un'oretta, al virus, di chiudere la giornata con un sorriso, con tutto il rispetto per chi sta male o ha avuto una perdita».

Bisogna stare attenti alla sicurezza...

«Lavoriamo tutti da casa. Io vado in studio con una squadra minima solo per la diretta. In teatro ci sarà uno staff medico. E se arriverò lì e avrò la febbre salterà tutto».

Perché non fai satira politica nei tuoi monologhi?

«In passato lo abbiamo fatto, ma non è quello che la gente vuole da noi. Ma se c'è un tema interessante non abbiamo paura di affrontarlo».

Come ti sembra la tv adesso?

«Non ne ho vista molta perché passo il tempo a guardare i cartoni animati con le mie figlie. Ma secondo me bisogna sospendere il giudizio perché stanno tutti lavorando in maniera diversa dal solito».

L'11 maggio compirai 40 anni, tempo di bilanci..

«È da molto che mi pongo domande e cerco di darmi delle regole. Se devo fare una riflessione sul mio lavoro è che avrei dovuto considerarlo tale prima perché per molto tempo l'ho considerato solo un gioco, anche se così facendo mi sono parecchio divertito».

Cosa succederà a X

Factor?

«Pensavo di lasciare la conduzione, ma poi nell'ultima stagione c'è stata una flessione di ascolti: andare via proprio adesso mi sarebbe scocciato e quindi cercheremo di riportarlo ai gloriosi fasti di prima».

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