Isabella Cesarini
È nei bazar che le cose si rivelano. È nei bazar, vicino all'accadere delle cose, che ne sopravvive il ricordo. Vecchi spacci, che tra un passato di una cianfrusaglia e un presente di un quotidiano, offrono all'improvviso, pagine fatte dolore nel libro di Fabrizio Colarieti: Tre e trentasei. Uno squarcio si spalanca occhi e tutto si riavvolge nel filo doloroso della memoria. Ricordo corporeo che si arrampica al pensiero di una notte in cui tutto cambia, la vita dentro la morte di Amatrice, Accumoli e tutte le aree colpite, sotto la volta della Valle del Tronto. Sono le tre e trentasei nella deflagrazione di una natura che lascia al suo passaggio una manta di detriti, polvere e morte. Fabrizio Colarieti, giornalista ANSA, raccoglie in 154 pagine, fotografie parlanti di coloro che c'erano: volontari e corpi istituzionali a formare un tappeto di 5000 soccorritori. Tutti dentro una lunga testimonianza dove le storie di chi ce l'ha fatta si piegano nel rammarico di chi non è più. Il libro è un viaggio nel dolore e un altro nell'eroismo. Ardimento, naturalmente allineato, all'elemento umano nelle dichiarazioni di uno dei tanti Vigili del Fuoco; nella testimonianza di un padre che ha perso due figli, Anna e Franco Grossi. Due nomi a simbolo di tutti gli altri. Perdite che non troveranno mai riparo, se non nell'imminenza della vita.
E si deve entrare in punta di penna in fogli scritti nella contrizione di un inchiostro indelebile. Tenersi ai muri delle pagine per essere dei contenitori di reminiscenze. Porre lo sguardo sulla carta di un libro, che nella narrazione, diviene grido di dolore, ma anche di speranza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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