Cultura e Spettacoli

Tutti gli inferni di Pollock, il volto triste dell'America

Tornano i racconti di "Knockemstiff": diciotto storie in cui trionfano perversione e violenza

Tutti gli inferni di Pollock, il volto triste dell'America

L'unica manifestazione di orgoglio civico evidente nel libro di esordio di Donald Ray Pollock Knockemstiff - diventato di culto, tanto che la prima edizione italiana di Elliot del 2009 viene venduta dalle librerie di modernariato a oltre 300 euro - è un tatuaggio blu con le parole «Knockemstiff, Ohio» scritte «come un cartello stradale» sulle natiche di una tossicodipendente di nome Sandy, una dei tanti personaggi che popolano questa raccolta di diciotto racconti ora ripubblicati negli Oscar Mondadori (traduzione di Marco Del Freo, pagg. 216, euro 13). Un tatuaggio che sembra meno un cenno orgoglioso alla sua città natale che un promemoria simile a una medaglietta per cani di dove deve tornare, o essere riportata.

Situata a circa 60 miglia a sud di Columbus, Knockemstiff - il nome della cittadina trae origine da una lotta di vecchia data tra due donne - è un gruppo di «case sparse e roulotte arrugginite» dove l'aria è inquinata dalla cartiera locale. Una volta in questo sperduto paesino del Midwest americano c'era un negozio, che vendeva benzina, sigarette e olio per motoseghe, e anche una taverna, Hap's, dove il barista spacciava droga, un campo da baseball, costruito da un operaio della cartiera negli anni 60, poi rapidamente invaso dai rovi, e anche una chiesa, ma anche quella in rovina, dati i «tempi difficili». È un piccolo posto meschino, nella rappresentazione di Donald Ray Pollock, dove l'occupazione dominante sembra essere la piccola criminalità, dove gli uomini picchiano le mogli e gli adolescenti irrequieti passano le notti del fine settimana a tirare freccette al ragazzo grasso del paese e a riempirlo di pugni.

Un paese che è anche il protagonista centrale della raccolta di storie collegate di Pollock, nello stesso modo in cui la sua vicina settentrionale, Winesburg, giocava il ruolo principale nel famoso ciclo dei Racconti dell'Ohio di Sherwood Anderson. A parte la loro vicinanza geografica e l'architettura, i due libri condividono qualcos'altro: un'attenzione concentrata sul lato solitario, depravato, trascurato - le «mele contorte» di Anderson o i rospi «attaccati a un tronco marcio» di Pollock - che spinse Anderson a intitolare originariamente la sua opera del 1919 The Book of the Grotesque: mentre Anderson nascondeva il grottesco dietro la vita pubblica stabile e regolare di professionisti insigni, quelli di Pollock sono drogati, fuggitivi, stupratori, aspiranti molestatori, molti dei quali a una firma di distanza dall'internamento nella «casa famiglia» e portano il loro lato grottesco come una medaglia al valore.

Se i costrutti sociali di Winesburg tenevano sotto controllo, per quanto vagamente, l'oscurità impronunciabile dei suoi cittadini, in Knockemstiff questi costrutti non ci sono. Non c'è niente da fare in città se non sniffare del Bactine (un antidolorifico oppiaceo spray, vendutissimo in America) e andare al Crispie Creme alle 3 del mattino per guardare la cameriera strabica che sonnecchia dietro la vetrina delle ciambelle vecchie di un giorno, come nella trama di una delle 18 storie di Pollock, ambientate tra gli anni 60 e 90. In un'altra, due ragazzi bruciano un formicaio mentre il padre di uno di loro picchia la madre e mentre l'altro ragazzo si sta preparando, su richiesta della madre, a fingere di essere un serial killer e avvicinarsi a lei nel letto con un coltello da cucina. In un altro, un ladruncolo e drogato di oxicodone scopre che il figlio che sospettava fosse sordo e muto non è suo figlio e si comporta così solo quando suo padre è nei paraggi. In Assalitori e Ricomincio da capo, un paio di uomini si ergono in difesa delle persone amate che loro stessi trovano poco amabili: uno prende le difese della moglie mentalmente handicappata quando una giovane commessa di un supermercato la definisce «totalmente disgustosa», e l' altro - che sogna ad occhi aperti di radere al suolo la sua casa con dentro la moglie e il figlio - prende a pugni alcuni adolescenti che stavano prendendo in giro il figlio.

Ovviamente, la paternità non è uno sport da college in Knockemstiff. Bisognerebbe leggere le opere dello scrittore americano Pat Conroy per imbattersi in così tanti padri dal cuore perduto e dall'alito di whisky... Pollock non indora nemmeno l'atto che porta alla paternità. C'è tantissimo sesso in Knockemstiff: niente amore. C'è sesso con ragazze mentalmente handicappate e donne «ritardate», nel linguaggio comune del libro, e truci scambi sesso-per-droga sui sedili posteriori delle auto parcheggiate. Avventurandosi più in basso, c'è sesso tra fratelli, sesso con la bambola giocattolo e varie menzioni di sesso con un nido di fango, un calzino sudato e una pinta di cervello di maiale. A Knockemstiff vive «il tipo di donne che, per pura solitudine, finiscono per fare cose perverse con le barrette di cioccolato e si svegliano con le frittelle di mele nei capelli».

Pollock, che è cresciuto nella vera Knockemstiff, Ohio (che può assomigliare o meno alla città che descrive) e che ha lavorato nella cartiera cittadina per più di 30 anni (si è sposato tre volte e quattro volte ricoverato in un centro di disintossicazione) trasmette tutto questo in una prosa serrata e tagliente. Racconta un precipizio non solo morale: è ciò che Flannery O'Connor aveva in mente quando scrisse del «momento in ogni grande storia in cui la presenza della grazia può essere sentita mentre aspetta di essere accettata o rifiutata». La grazia si intravede appena in queste pagine, ma quando viene percepita i personaggi di Pollock la rifiutano, arrendendosi al nichilismo, cercando di dimenticare di aver mai avuto una possibilità. Si tratta, forse, di orgoglio.

Ed è l'unico orgoglio che conoscono a Knockemstiff.

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