Tutti sognano di avere «il vizietto» di Pacifico, quella capacità di scrivere canzoni a getto continuo il cui flusso non s'inceppa mai. Lui scrive per sé e per altri (da Celentano alla Nannini) e mette via...poi all'improvviso tira fuori sette inediti (più In cosa credi, incisa nel precedente cd in duo con Manuel Agnelli) li mette in fila e pubblica l'album In cosa credi. Canzoni nascoste vol.1 in uscita domani.
Come nasce il cd?
«Tutto è nato dal tour in trio. Da lì ho pensato di tirare fuori brani, degli ultimi dieci anni, cui sono particolarmente legato anche se, in un modo o nell'altro, non ero mai riuscito ad inciderli».
Brani perlopiù intimisti.
«Quando scrivo per me stesso scorre un flusso di parole spesso doloroso. Certe verità vengono fuori sulla carta. La giostra risale al mio primo album, Cazzeggio metafore filosofia è recente. Se guardo l'insieme mi accorgo di aver scritto molto sulla fragilità dei sentimenti».
Questo è il volume 1: quindi?
«Involontariamente mi sono reso conto che sto creando degli album paralleli alla mia discografia. Di sicuro ci sarà un secondo volume».
Intanto continua a scrivere?
«Sto lavorando al prossimo disco di inediti che uscirà l'anno prossimo».
E collabora con altri artisti come sempre?
«Ho scritto Bisogna vivere, il singolo in uscita di Gianni Morandi, e lavoro continuamente con la Nannini e Malika Ayane».
Com'è scrivere per gli altri?
«È un lavoro più mimetico, di sartoria, devi fare un passo indietro e immedesimarti nel personaggio».
In cosa crede Pacifico?
«La canzone l'ho scritta in un momento di grande fragilità. Dopo aver visto lo tsunami e tutte le cose che quella gente ha perso. Io credo nella vita, in mio figlio, senza dare nulla per scontato».
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