Cultura e Spettacoli

Vita e morte di Janis Joplin, una stella spenta presto

Una delle più grandi femmine rock, Janis Joplin, andrà in passerella al Lido, vulnerabile e blues com'era nella vita vera

Vita e morte di Janis Joplin, una stella spenta presto

Una delle più grandi femmine rock, Janis Joplin, andrà in passerella al Lido, vulnerabile e blues com'era nella vita vera. Il documentario di Amy Berg, Janis inserito fuori concorso, si basa infatti su tutto quanto ha reso leggendaria la cantante rock dalla voce roca. Candidata all'Oscar per il suo film sui preti pedofili, Deliver us from Evil , la regista restituisce la donna dietro il mito, con rari materiali d'archivio e attraverso le parole della cantante stessa, anche usando la cantautrice Cat Power come voce narrante: è lei a leggere le lettere della Joplin alla famiglia, agli amanti, agli amici. Janis approderà in sala l'8 ottobre, per commemorare il 45mo anniversario della morte. Veniva dal ceto medio e, solitaria già da adolescente, la Joplin cominciò a cantare blues in certi scalcinati club di Houston e Austin, nel Texas. Allo scopo di finanziarsi il mitico (per l'epoca) viaggio in California. Nel 1965, eccola nei bar di San Francisco e di Venice, a tutt'oggi la contea più fricchettona di Los Angeles, a saggiare la sua vocazione di rockstar. L'incontro con l'impresario Chet Helms le permetterà di mettere un piedi una sua band, la Big Brother & Holding Company, con cui dà la scalata al successo. Nel suo ultimo disco, uscito postumo, la triste profezia del suo destino: Buried Alive in the Blues , sepolta viva nel blues. Il mondo del rock non aveva finito di piangere la morte di Jimi Hendrix, quando arrivò la notizia che al Landmark Motor Hotel di Hollywood era stato rinvenuto il corpo senza vita della cantante americana, stroncata da un'overdose di eroina. Una vita vissuta in modo turbolento, la sua, tra droghe e alcol, fuggendo da una famiglia troppo standard: il padre lavorava in una fabbrica di lattine e la madre era impiegata in un college. Anche se il fisico non l'ha assistita - era robusta e adesso si direbbe sovrappeso -, Janis fu considerata un sex symbol.

Le sue canzoni naturalmente sono il pezzo forte del documentario.

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