Per tutti i fautori del modernismo Peggy Guggenheim è stata la grande Mater Magistra. A lei un'attrice colta e sensibile come Fiorella Rubino restituisce l'appeal di quel mondo di segni, da noi fortunatamente ereditato, grazie all'apporto del regista Alessandro Maggi. Che sulle orme di un copione di Laine Robertson non a caso intitolato Donna allo specchio (al Napoli Teatro Festival)ne ricostruisce con scrupolo l'eccezionale biografia.
Oggi Fiorella, il cui vulcanico temperamento di ricercatrice si sposa alla fulminante ironia di interprete dei miti contemporanei, si offre all'impietoso giudizio di ogni pubblico impostando alla grande il suo raffinato connubio con la platea italiana e internazionale grazie all'impegno che l'ha sempre distinta in prima linea con quelle ipotesi culturali che ora vediamominacciate dalla laconica disattenzione dei media. Che troppe volte fingono di non accorgersi degli interpreti che propagano messaggi in assoluto contrasto con le trite ipotesi commerciali.
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