Cultura e Spettacoli

Il volo, il direttore dell'hotel: "Hanno devastato le stanze per un gesto di stizza"

Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble e Piero Barone avrebbero distrutto la camera dell'hotel in cui alloggiavano a Locarno per un gesto di stizza

Il volo, il direttore dell'hotel: "Hanno devastato le stanze per un gesto di stizza"

La bravata de Il volo in un hotel di Locarno, di fatto ha scatenato una serie di attacchi e di polemiche a danno dei "tenorini". Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble e Piero Barone avrebbero distrutto la camera dell'hotel in cui alloggiavano a Locarno. Secondo quanto sostiene il personale dell'Hotel Du Lac, i tre cantanti avrebbero richiesto una stanza più grande e senza moquette. Sarebbero stati invitati, dunque, a cercare un'altra struttura perché non c'erano stanze simili a disposizione. Così, avrebbero abbandonato l'hotel ma prima avrebbero distrutto la loro stanza e quelle delle loro accompagnatrici. A Pomeriggio 5 è intervenuto il giornalista Marco Barzi che ha spiegato come siano anadate le cose: "Non si trattava di disordine, le cameriere erano già risalite a sistemare la stanza mentre loro erano scesi a chiedere la suite. Il direttore dell'hotel, Guido Casparis, è una persona seria, non un mitomane in cerca di visibilità. Hanno detto ai tre cantanti: "Se volete andare in un altro albergo non c'è nessun problema". Sono saliti a prendere le cose e dopo le stanze erano a soqquadro".

A questo punto, Barbara D'Urso ha annunciato il collegamento telefonico con il direttore dell'Hotel Du Lac Guido Casparis, che ha dato la sua versione dei fatti:

"Premetto che erano liberissimi di cambiare albergo se le aspettative erano altre, ben venga anzi perché non voglio deludere nessuno. Non so cosa è stato scritto o travisato, perché sono in viaggio e non ho letto i giornali. La verità? Mi sento in imbarazzo, la cosa è uscita per vie traverse ma non perché l'ho fatta uscire io. Non credo sia pubblicità né per me né per l'albergo". Infine aggiunge: "A me dispiace della situazione ma ciò che è stato visto dai collaboratori è la realtà. Ma non è un affare di stato. Se è stato un momento di stizza, di rabbia, bastava una scusa o un piccolo gesto e basta.

Da parte nostra non abbiamo denunciato niente, fino a quando questa storia ha preso il volo".

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