"Kate e William ignorano norme anti-Covid". E intanto Harry si fa il "codino"...

Non sempre lo stile dei reali inglesi è impeccabile, anzi, capita con una certa frequenza che il tipico aplomb britannico scivoli su scelte davvero discutibili

"Kate e William ignorano norme anti-Covid". E intanto Harry si fa il "codino"...
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Le scelte di stile, che si tratti di outfit, gesti o parole, restano impresse nella memoria collettiva. Lo sanno fin troppo bene i reali inglesi, continuamente sotto la lente d’ingrandimento di una specie di “tribunale popolare” che li giudica sui giornali o sui social. Per loro le “sentenze di stile” non prevedono appello. È fondamentale, quindi, evitare gli errori. Proprio non ci riesce il principe Harry, che dal suo arrivo negli Usa non ne combina una buona. Ora ci sarebbe anche uno scivolone di stile che riguarda un discutibile codino. Non va meglio a William e Kate, sommersi dalle critiche per il loro mini tour del dicembre 2020, in piena pandemia. Rimane intoccabile e irraggiungibile, invece, lo stile di Lady Diana, che riuscì a forgiarsi da sola una nuova immagine, tratteggiandola con un semplice eyeliner nero.

La coda di cavallo del principe Harry

Come sarebbe a dire che il principe Harry si è fatto crescere i capelli e ora li porta legati con una coda (codino) di cavallo? A riferire la sconcertante notizia è stato l’attore Rob Lowe, ospite al “The Late Show With James Corden”. Lowe sostiene di aver visto Harry al volante della sua macchina, fermo al semaforo. Una “visione” di qualche secondo che, però, avrebbe concesso all’attore di ammirare il codino inaspettato. Va bene, il 2020 ci ha insegnato che davvero tutto è possibile, però qui si esagera. Magari Rob Lowe ha sbagliato persona, come suggerisce anche James Corden. E come speriamo anche noi.

William e Kate? Due irresponsabili

Sembra incredibile, ma anche William e Kate si sono presi un sonoro rimbrotto. La pietra dello scandalo sarebbe il mini tour che i Cambridge intrapresero a inizio dicembre 2020, coprendo in treno circa 2mila chilometri. A un mese di distanza le critiche sono piovute come grandine su Kensington Palace. Il Mirror svela che i duchi sarebbero andati a Edimburgo nonostante l’impennata di contagi nella regione, ignorando il fermo diniego del governo scozzese e il divieto di spostamento tra le regioni. Deidre Brock, parlamentare del Regno Unito e membro del Partito Nazionale Scozzese, ha definito il loro comportamento “irresponsabile”. La Scozia avrebbe perfino chiesto ai duchi di “evitare viaggi non essenziali”, ma tutti gli appelli sarebbero rimasti inascoltati. Di certo in questa faccenda il tempismo lascia a desiderare. Perché sollevare un polverone su questa presunta violazione solo ora? Un risveglio tardivo? Ormai quel che è fatto, è fatto.

La leggenda della Torre di Londra e dei corvi neri che la proteggono

Avrete sentito parlare, proprio in questi giorni, della scomparsa del corvo Merlina dalla Torre di Londra. Ci mancava solo questa. Secondo le superstizioni, infatti, i corvi sono i protettori della Corona. Le leggende che legano il destino di questi splendidi animali a quello della Torre e della monarchia risalgono addirittura ai celti. Fu, però, Carlo II (1630-1685) a rendere indissolubile questo legame. Sembra che il suo astronomo di corte, John Flamsteed, si lamentasse spesso della presenza dei corvi, che gli impedivano di osservare il cielo. Il re, però, preferì spostare l’osservatorio a Greenwich, convinto che, se i corvi fossero morti o avessero lasciato la Torre, questa sarebbe crollata e il regno caduto. Oggi non crediamo più (non dovremmo, almeno) a queste storie di folklore, ma il 2020 ci ha messo a dura prova. Speriamo, quindi, che Merlina torni a casa e si sbrighi.

Quando l’eyeliner divenne l’ago della bilancia della vita di Lady Diana

L’eyeliner come spartiacque nella vita di Lady Diana? Perché no. Prima del 1991 Diana era fedele all’accostamento mascara/eyeliner blu come i suoi occhi, in perfetto stile anni Ottanta. Sembrava (ed era) una ragazzina con immensi occhioni spalancati sul mondo. Fu la make up artist Mary Greenwell a farle notare che la maturità sofisticata da lei tanto ricercata si nascondeva, in realtà, nel contrasto tra l’eyeliner nero e i suoi profondi occhi blu. Già, l’eyeliner. Un piccolo dettaglio che sarebbe diventato il “marchio di fabbrica” di Lady Diana, come abbiamo visto durante l’intervista alla BBC del 1995.

Perfino capace di attirarle una marea di critiche, come accadde quando la principessa volle assistere, nel 1996, all’intervento a cuore aperto su Arnaud Wambo, un bambino di sette anni. Diana aveva capito che il nuovo, sofisticato look nascondeva alla perfezione le sue fragilità. Purtroppo non ebbe il tempo di trasformare in realtà quella sicurezza solo apparente.

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