A Pechino aveva perso anche Mourinho nellagosto 2009, figuratevi se non può incassare una sconfitta Gasperini. Ma le prospettive sono differenti, e non solo perché allora lInter giocò meglio della Lazio esaltata dalle parate di Muslera. Quel passo falso fece da prologo a una stagione ricca di straordinari successi. Improbabile che lattuale allenatore possa ripercorrere la stessa strada con una squadra ancora alla ricerca duna identità per via delle operazioni di mercato. Su tutto e tutti pesa lormai probabile trasferimento di Snejider al Manchester City di Mancini. Ma lui ci ha messo del suo nella sconfitta dellInter quando, al rientro in campo dopo lintervallo, ha arretrato Zanetti sulla linea della difesa e indebolito il centrocampo senza migliorare lassetto della retroguardia. Con questa scelta ha aperto la porta al Milan di Allegri che per tutto il primo tempo aveva annaspato proprio in mezzo al campo. Una chiave di lettura, direte, ma suffragata dai fatti e, sia pure parzialmente, dalle parole dello stesso Gasperini.
Il tecnico sè presentato in conferenza stampa unora abbondante dopo il fischio finale. E questo particolare la dice lunga sulle scorie che il primo ko stagionale sè portato appresso nello spogliatoio, a cominciare dalla contestazione a due decisioni dellarbitro Rizzoli: la mancata espulsione di Gattuso prima del gol di Snejider e il fallo di Boateng in occasione del pareggio milanista. A suo onore va riconosciuta la lettura della partita: «Potevamo far meglio dopo il gol che ci aveva messo nelle condizioni ideali di fare la partita. Ma nella ripresa abbiamo lasciato a desiderare a livello difensivo, soprattutto in rapporto ai pochissimi rischi corsi nel primo tempo. Cè mancato qualcosa. È venuta meno soprattutto la capacità di gestire la prevedibile reazione degli avversari. Fossimo stati più lucidi, ci ritroveremmo adesso a fare un discorso diverso. Peccato». Unanalisi condivisa al telefono da un deluso Moratti. E confermata da Branca: «Ho sentito il presidente e la pensa come me: bene il primo tempo, poi ci hanno penalizzato quei venti minuti della ripresa in cui abbiamo perso il filo del discorso». Da ritrovare in fretta. «Voltiamo pagina, a fine agosto sono sicuro sarà unInter forte», il monito di Gasperini. Con Snejider? «Vedremo nella prossima settimana».
Di tuttaltro umore le parole di Allegri che ha vinto il terzo derby consecutivo per la gioia di Berlusconi e la disperazione di Moratti. A differenza del dirimpettaio, ha schierato la stessa squadra della passata stagione, una possibilità non da poco, con un centrocampo muscolare impreziosito a intermittenza dalle invenzioni di Boateng e Seedorf. Basterà per ripetersi in campionato e migliorarsi in Champions League? «Sono contento della squadra che ho a disposizione, non so se arriverà qualcuno, sono sicuro però che di questa rosa resteranno tutti. È un gruppo con grande personalità che trova facilmente le motivazioni giuste. E quindi continuerà a vincere. Qui a Pechino lha dimostrato per lennesima volta». Il discorso è poi scivolato sul comportamento a due facce del Milan, prima impersonale e smarrito, poi spietato e cinico: «Non abbiamo avuto un buon inizio, e infatti per 35 abbiamo subito lintraprendenza dellInter, ma già sul finire del primo tempo siamo riusciti a cambiare passo e mettere in difficoltà la difesa nerazzurra. Nella ripresa abbiamo accorciato le distanze fra i reparti e così li abbiamo affrontati più in alto possibile, invece che davanti allarea. È laspetto che ha cambiato la partita».
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