Casa sua, casa nostra. Cose loro. E da due giorni che il mondo mediatico e politico è rotto dagli echi della polemica casereccia seguita alla «infelice» battuta del conduttore di «Unomattina», Stefano Ziantoni. Il quale, l’altroieri, ha chiuso il collegamento telefonico con Silvio Berlusconi con le parole: «Presidente, qui lei è a casa...». Una banale forma di cortesia nei confronti dell’illustre ospite diventa subito oggetto di critiche da parte del centro-sinistra, visto anche il momento di tensione sul tema dell'informazione in genere, e sulla Rai in particolare con il caso «Annozero» ancora aperto. Per dire: Fabio Evangelisti, vicepresidente del gruppo di Italia dei Valori, ha commentato con un «è stato un vergognoso e patetico siparietto la dimostrazione dello stato penoso in cui versa l’informazione nel nostro Paese». E secondo Luigi Lusi (Pd): «Il buongiorno di Unomattina è stato misero e squalificante per la Rai». Ovviamente molti giornali, come «Repubblica», hanno titolato sulla frase «servile». Un effetto deleterio dell’ossessione antiberlusconista.
Il 24 luglio scorso, allo stesso programma, «Uno Mattina», fu ospite Pierluigi Bersani, il probabile futuro segretario del Pd. Avete idea di come il conduttore Stefano Ziantoni ha concluso l’intervista? Avete indovinato: «Onorevole, Unomattina è casa sua...».Cliccabile su http://www.youtube.com/watch?v=PiBNseYbsxs
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