Lo sport in città si fa in trentatré (centri)

Nuovi store di abbigliamento alla Cozzi e al XXV Aprile

Gianandrea Zagato

Ventotto palestre, diciannove piscine, dieci campi di calcio, sette di calcio a 5, undici centri tennis, sei piste di atletica, una di pattinaggio a rotelle, tre campi da rugby, uno da baseball e, last but not least, un velodromo. È Milanosport, che organizza e gestisce corsi sportivi per i milanesi.
Realtà che si declina in sessantasette discipline sportive e qualcosa come centrotrenta corsi per il tempo libero. E che, per gli amanti della statistica, si traduce pure in quei tre milioni e duecentomila milanesi che annualmente utilizzano le sue strutture. Quadretto di cui Armando Gozzini, presidente della società, va orgoglioso: «Siamo il motore propulsivo di un disegno di grande valenza sociale, quello di favorire la pratica in ogni zona e per ogni fascia d’età, aumentando la coscienza del benessere che ne deriva».
Presidente Gozzini, è indubbio il buon risultato sin qui conseguito da Milanosport. Ma qual è il futuro della società?
«Vedere apprezzato l’impegno è sempre il miglior viatico per proseguire in un compito spesso difficile ma non impossibile. Evidente che vogliamo fare di più, fare più sport e farlo meglio: abbiamo quindi riqualificato le piscine Cardellino, Sant’Abbondio, Suzzani e Bacone che ritorna alla piena attività dal primo ottobre con due vasche nuoto e acquafitness. È poi arrivato nel nostro staff un prestigioso nome del tennis: il maestro Renato Vavassori, che vanta un palmares internazionale e che la Federazione italiana tennis ha incaricato di seguire lo sviluppo della nostra scuola tennis. A questo proposito presso il Saini verrà sostenuto un settore di preparazione agonistica con tanto di apertura dodici mesi su dodici e uno stage con giocatori professionisti».
Per essere il «fiore all’occhiello» dello sport ambrosiano occorrono però risorse. Milanosport è una spa con azionista di riferimento il Comune e ben conosciamo le ristrettezze in cui si dibattono le amministrazioni.
«Palazzo Marino contribuiva alle spese nel 2001 con dodici milioni di euro. Quest’anno il finanziamento è stato di poco più di sette milioni e mezzo anche se gli impianti gestiti - in questi cinque anni - sono passati da 14 a 32. Com’è stato possibile? Gestione oculata delle risorse, miglioramento dei ricavi e ampliamento degli utenti...».
Avete aumentato anche le tariffe?
«Assolutamente no. Le quote d’ingresso sono rimaste invariate e sempre alla portata di tutti. Il segreto? Un aiutino con le sponsorizzazioni che, ante 2001, erano di 150mila euro e quest’anno toccano i due milioni di euro».
Management d’eccellenza, presidente Gozzini, mentre Milano rientra nel circuito degli eventi sportivi internazionali...
«Per questo è necessario una grande attenzione agli sport di base di tutte le discipline: vogliamo migliorare l’offerta e fare in modo che aumenti la pratica abbattendo però ogni barriera economica. Un esempio? Da luglio alla Cozzi e al centro sportivo XXV Aprile sono presenti due store di abbigliamento e accessori sportivi che, attenzione, praticano i prezzi più convenienti della città. Questa è la sinergia che vogliamo per offrire ai tre milioni e passa di frequentatori delle nostre strutture una chance in più».


Un’ultima domanda: ci sono novità per i corsi del tempo libero?
«Le occasioni offerte sono tante e di spessore: tra le tante, mi piace ricordare i corsi dello Slow food e quelli della scuola di danza Carla Strauss che per i milanesi è un mito. Un nome che inizia la sua prestigiosa collaborazione con Milanosport. Un punto d’eccellenza per una città d’eccellenza».

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