Lo scandalo era scoppiato in uno di quei tornei un po lontano dai riflettori. Sopot, Polonia, Davydenko contro Vassallo Arguello, un match tra le centinaia che si svolgono ogni anno nel circuito Atp di tennis: cè il grande favorito, il russo, cè la vittima predestinata, largentino. La partita va come deve andare, poi allimprovviso lagenzia di scommesse on line Betfair si accorge dellanomalia, di quellenorme ondata di scommesse su Vassallo che è sotto di un set con la sua quota da vincente che crolla. Scommessa annullata, mentre Davydenko comincia a smarrirsi, perde il secondo set, chiama il medico e nel terzo si ritira. Strano?
Strano. Cè innanzitutto da dire contro il russo lAtp non ha mai trovato uno straccio di prova, nel contempo però sono comparse dichiarazioni a raffica di tennisti rei confessi di essere stati avvicinati da loschi figuri con laccento dellest che invitavano a perdere in cambio di somme di denaro. Naturalmente il ritornello è «io lho mandato via». Risultato: lAtp indaga, trova 21 partite sospette (che il sito www.ubaldoscanagatta.it ha riassunto come vedete a lato), manda i tennisti a lezione da un ex mafioso, alla fine (e finora) squalifica 5 tennisti italiani che hanno puntato somme irrisorie sul loro sport. E Davydenko dice: «La mafia non esiste solo in Russia. Ad esempio cè anche in Italia».
Già, forse ha ragione, è tutta fantasia da spy story e sui 21 match, diciamolo chiaro, ci sono solo sospetti.
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