
Nove è il numero poco magico del campionato: partite disputate, punti in classifica e gol segnati. L'aria di Champions propone invece tutt'altro bilancio: due match giocati, sei punti, quattro gol segnati e uno solo subìto. Stasera, allo Stadium, altro giro e forse altro regalo: dovesse battere il Borussia M'gladbach, la Juventus non solo raggiungerebbe quota nove in classifica ma soprattutto staccherebbe in pratica il biglietto per gli ottavi di finale con netto anticipo. Si può fare, certo, a patto di non considerare il tutto una formalità guardando la classifica di un girone in cui i tedeschi hanno finora sempre perso: da quando però ha cambiato allenatore affidandosi a Schubert, il Borussia ha inanellato in Bundesliga quattro vittorie di fila - con il brasiliano Raffael capace di segnare 3 gol regalando anche 5 assist - e stasera sarà di fronte alla classica ultima spiaggia per acchiappare anche solo l'Europa League.
Inutile aspettarsi omaggi o regali, quindi: servirà una Juve da Champions e basta. L'uomo simbolo della Signora da esportazione, Alvaro Morata, dovrebbe pertanto essere ancora titolare e semmai riposarsi domenica contro l'Atalanta o mercoledì in casa del Sassuolo: del resto arriva da cinque gol di fila nella manifestazione (come Del Piero venti anni fa) e ha segnato sette delle ultime dieci reti bianconere in Champions. Ce n'è abbastanza per mandarlo ancora in campo: al fianco dell'ex Madrid ci sarà stavolta uno tra Mandzukic (già a segno in Bundesliga contro il Borussia) e Dybala.
«Giocando insieme, adesso che abbiamo recuperato tutta una serie di infortunati, non possiamo che prendere fiducia e migliorare», è la speranza di Khedira. Incensato da Allegri («a livello tattico e tecnico, è tra i migliori in Europa»), il quale da quando lo ha avuto a disposizione ha cambiato marcia (due vittorie e un pareggio). La speranza è che adesso da altri giocatori recuperati arrivi ulteriore benzina: «La squadra adesso sta bene, compreso Mandzukic che però non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. Da lui ci si aspetta molto, l'infortunio lo ha condizionato ma avrà tempo e modo per segnare i gol che ha sempre segnato».
Magari cominciando da stasera: «Sarà un match decisivo solo se vinceremo. In caso di un altro risultato, non lo sarà. Loro sono una buona squadra, in un momento positivo anche a livello mentale.
Da parte nostra dovremo giocare con l'atteggiamento tipico della partita secca». Vincere, allora: evitando trappoloni («se lo sottovalutassimo, non avremmo la maturità della grande squadra») per guardare gli ottavi da vicinissimo.