Milano - Ancora punti buttati, l'Inter non si smentisce. Poi, certo, Mazzarri avrà l'alibi di un gol regolare annullato, ma è difficile immaginare che, senza i piedi di fata di Nagatomo, la squadra non riesca a tirare in porta. O almeno a non segnare. Inter più forte del Chievo, nessun dubbio nonostante il pareggio. Inter che segna il primo gol dell'anno con il suo giappone'se, che sarà inebriato dalla sfida con quell'altro più famoso e recensito dell'altra sponda milanese. Mazzarri ci ha provato nel finale anche con Ruben Botta, fra l'altro finito a terra in area per un aggancio assai dubbio. Altro alibi. Ma ora sono 4 pareggi nelle ultime sette partite di campionato (vinta una sola). Forse non è solo colpa degli arbitri. Il Chievo alla fine ha salvato la pellaccia, l'Inter non lo ha sbranato come voleva il tecnico. Dove l'errore? C'è voluto il gol di Paloschi per svegliare l'Inter. Buon per Mazzarri che sia arrivato presto, dopo 7 minuti, e con la solita regia: dormitona difensiva, l'ex enfant prodige milanista ha carezzato il pallone con una bella traiettoria e Handanovic è rimasto a guardare. Tutto in Inter style, poi Paloschi ha messo del suo. In tribuna qualcuno avrà cominciato a sfogliare mentalmente nomi di allenatori, ma poi si sarà reso conto che non tocca più a lui. Ecco, appunto, in tribuna c'era Moratti che ha seguito l'ultimo copione nerazzurro: l'ex presidente presente, il capo indonesiano davanti alla tv insieme con 200 tifosi festanti dell'Inter club Giakarta. In tribuna c'era anche Wanda Nara con Icardi, ma quello è altro tipo di spettacolo.
Per fortuna di tutti i pochi temerari presenti a San Siro (2000 paganti), in un lunedì inedito e inutile, se non per le tv, e sotto una pioggia fitta, poi anche l'Inter si è messa a far spettacolo. Gran giocare sulla destra dove Jonathan, Campagnaro e Alvarez hanno affogato il povero Dramè, squadra più virtuosa nel gestire il pallone e più attenta dopo la svarione. Mazzarri ha rispolverato Alvarez trequartista sulla destra, Kovacic defilato sulla trequarti sinistra e se ne sono visti i risultati. L'argentino molto più spavaldo e insidioso di quando gli tocca stare nel mezzo della marmellata del centrocampo. L'altro intraprendente, con qualche buona giocata e molte ingenuità. Palacio un po' a corrente bassa tanto da mancare un gol fatto nel primo tempo e quasi mai rapido come di solito. Anche la presenza di Kuzmanovic è servita a dare a Cambiasso un po' di respiro e sicurezza. Ed, infatti, partendo da queste bontà c'è voluto poco all'Inter per raggiungere il pareggio con quel nanetto impertinente di Nagatomo che più gioca, più deve sentirsi goleador (5a rete in campionato)alla faccia di quelli presunti. Rete secondo classico dei migliori tempi nerazzurri: Alvarez fugga a destra, palla rasoterra in area e Nagatomo ci mette il piedi giusto, forse perché nessuno mai si accorge della sua nano presenza. Ed anche un secondo gol, annullato per un fuorigioco che poteva starci a prima vista( ma non lo era a ragion di moviola), è nato nello stesso modo e con lo stesso movimento. Per il vero in quella occasione c'era Palacio inizialmente in fuorigioco, poi c'è andato Nagatomo ma sulla partenza del passaggio tutto era regolare. Non facile e l'arbitro c'è cascato. In compenso, l'Inter ha continuato a giocare con convinzione e attenzione. Il Chievo ha lentamente risalito la corrente e la partita si è fatta equilibrata: Inter più padrona, Chievo più furbo tanto da rischiare il raddoppio con Thereau che, per due volte, ha preso in contropiede tutti i difensori prima di concludere e far sospirare San Siro.
Partita con qualche nervosismo (Nagatomo che non ci sta a prendersi rimproveri da Juan Jesus), un po' svanita nella prima parte della ripresa per la scarsa pericolosità delle squadre, finché Mazzarri non si è deciso a giocare con due punte: dentro Milito con la fascia di capitano e Kovacic playmaker, un'idea da riprovare. Sono stati fuochi a miccia bagnata, salvo l'ultimo disperato tuffo di Nagatomo: l'ennesimo atto di impotenza di questa Inter.
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