Gli acciacchi della Nazionale e il calcio che non si ferma più

Spalletti aspetta Barella che oggi fa gli esami. De Siervo: «Fifa e Uefa hanno triplicato le gare». E quel Mondiale per club tra un anno...

Gli acciacchi della Nazionale e il calcio che non si ferma più
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Parma - Il primo Festival della serie A ruota attorno a piazza della Pace, già piazzale Gioco del PALLONE. Letterale. Così si legge sulla doppia targa (che sintetizza alla perfezione l'attualità) del Comune di Parma nel centralissimo slargo, snodo delle varie sedi degli eventi. La tre giorni della Lega Calcio non può che iniziare dall'attualità, da quel campionato Europeo ormai alle porte. Il presidente federale Gravina e il capo delegazione Gigi Buffon di fatto inaugurano la rassegna. Il gruppo azzurro dove i ritardatari non ci sono perché il ct «fa rispettare le regole» mentre in positivo il «casinista è Orsolini». Non è per questo che è rimasto fuori dai «26» dove c'è Barella quello «che non vuole mai perdere». Ma che ora tiene in ansia Spalletti per stessa ammissione di Gravina: «Ci preoccupa un po', ma lo aspettiamo». Ieri il centrocampista dell'Inter, insieme a Meret, si è allenato ancora a parte in attesa dei risultati degli esami specifici a cui si sottoporrà oggi per sciogliere le ultime riserve su quel dolorino che si trascina. Nonostante questo Buffon ostenta ottimismo: «Quando l'Italia inizia in sordina riusce quasi sempre a far bene». E se l'ex capitano azzurro si sbilancia su un nome: «Scamacca può essere il nostro Paolo Rossi», Bobo Vieri si concentra su quel Federico Chiesa che «se sta bene fa la differenza, è un campione».

Il problema è riuscire a essere in forma in un calcio dal calendario che ha esaurito i giorni possibili per giocare. Questo l'altro grande tema della prima giornata del Festival, sottolineato dall'ad della Lega Calcio De Siervo: «Fifa e Uefa hanno triplicato gli eventi». Concetto ribadito dai rappresentati delle altre Leghe europee invitati a Parma: «Senza i nostri tornei, non esisterebbero le altre competizioni». Come la Champions che presenta la sua nuova formula dopo averne pensata una che assomigliava molto alla Superlega per stessa ammissione di Giorgio Marchetti, vice segretario dell'Uefa. Invece quella rivoluzionaria che parte a settembre avrà un arrangiamento della storica «musichetta», ancora le palline in un sorteggio che sarà però ibrido perché interverrà anche il computer. Champions che aumenta le partite, ma nel mirino c'è soprattutto il Mondiale per club.

Nei corridoi del festival si narra che dopo calciatori e leghe, anche i club inizino a manifestare le proprie perplessità. I grandi club chiederebbero più soldi per convincere i giocatori a scendere in campo. E con le difficoltà per i diritti televisivi, a un anno dal torneo i conti alla Fifa non tornano ancora.

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