ADL e Antonio. È il trionfo dei due soci amici mai

Aurelio e Antonio soci d'interesse ma amici mai, uomini vicini e assieme distanti, diversi, opposti, il Napoli di De Laurentiis è tornato a essere una squadra vera dopo le mattane di allenatori e dello stesso presidente

ADL e Antonio. È il trionfo dei due soci amici mai
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È finita e adesso possiamo immaginare qualunque cosa e scriverlo e raccontarlo e immaginarlo ma non sarà mai simile, uguale, vicino a quello che sta vivendo la gente di Napoli oggi, domani e sempre. Prima l'ansia, poi l'angoscia per il gol di De Vrij, poi il paradiso con la mezza chilena di McTominay e il ruggito di Lukaku, in mezzo solite commedie da Var a guastare il film, infine carnevale di sfottò e lacrime, festa di popolo portato a piangere e sognare, acchiapparti e fotterti, abbracciarti d'amore e scipparti vilmente, quarto scudetto, campione d'Italia, scriveva Eduardo che Napoli è un teatro antico, sempre aperto, Napoli non è mille colori come cantava Daniele, Napoli ha un colore solo, quello azzurro del suo cielo, del suo mare, della maglietta della squadra di calcio. Aurelio e Antonio soci d'interesse ma amici mai, uomini vicini e assieme distanti, diversi, opposti, il Napoli di De Laurentiis è tornato a essere una squadra vera dopo le mattane di allenatori e dello stesso presidente, Conte è professionista esclusivo, maniacale sul lavoro, il resto della sua persona e personalità sfugge all'analisi e scivola nell'interpretazione. Le immagini non narrano quello che avviene davvero nelle loro teste. La terzultima notte della serie A ha avuto l'epilogo previsto, l'Inter ha fatto il suo, come si dice, invano ha atteso un colpo di scena dal Maradona, sapendo che trattavasi di semplice supposizione fantasiosa, evito di scrivere esce a testa alta, è frase ipocrita che cerca di giustificare un mancato successo.

Ogni sconfitta è una delusione, questa è amara anche se c'è il sapore lontano di assaporare un dolce bavarese, sabato 31, contro il Psg, quello è ancora da definire, questo è andato, Milano nerazzurra finge di avere accettato la sentenza, preparandosi ad altro più forte, anche perché nutre la consolazione infantile che i milanisti stanno peggio, a cuccia e fuori da tutto. Asterischi condominiali rispetto al carosello napoletano, nella notte più lunga di sempre, nel risveglio per sempre atteso, fuochi dovunque, con l'ultimo falò di fumo grigio acceso da Antonio Conte sul suo futuro.

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