Allegri, serenata Juve: "Teniamo il vantaggio"

Ritrova il Sassuolo che gli costò l'esonero al Milan: "Non buttiamo a mare la vittoria sui giallorossi"

Zamparini punzecchia la Juve. Prima esalta Lotito, poi ridimensiona il valore di Allegri
Zamparini punzecchia la Juve. Prima esalta Lotito, poi ridimensiona il valore di Allegri

TorinoL'argomento Roma viene pressoché ignorato. Figuriamoci la risacca delle polemiche che hanno riempito pagine di giornali e spazi televisivi negli ultimi quindici giorni: la Juventus vuole guardare avanti e basta. Lo ha già fatto nei giorni scorsi, lo ha ribadito ieri e stop: testa al Sassuolo oggi, poi alle successive sei partite tra campionato e Champions da disputarsi entro l'8 novembre. «La Roma difficilmente perderà punti per strada, noi badiamo a noi stessi - ha avvertito ieri Allegri -. Non battere il Sassuolo significherebbe buttare a mare la vittoria contro i giallorossi. Dobbiamo subito riprendere il nostro cammino contro una squadra che in attacco dispone di ottime qualità. Non sarà semplice».

In Italia non lo è mai, pur se poi alla fine vincono quasi sempre le superpotenze. In ogni caso, visto che lo scorso inverno Allegri venne esonerato dal Milan proprio per merito/colpa del Sassuolo e del pokerista Berardi, tanto vale metterci un pizzico di attenzione in più. E non fidarsi di una società comunque amica, come testimoniano i vari rapporti di mercato intercorsi nel corso degli ultimi mesi, a cominciare proprio dai due attaccanti Berardi e Zaza: il primo (16 gol in 29 presenze lo scorso anno, all'esordio in serie A) è infatti in comproprietà, ma i rispettivi uomini mercato (Giovanni Rossi, ds neroverde, è l'ex responsabile del settore giovanile bianconero) hanno già trovato un accordo per il riscatto automatico - a 15 milioni - da parte dei campioni d'Italia. Quanto a Zaza, il Sassuolo ha sì versato 7,5 milioni nelle casse bianconere, ma a 15 Marotta si è riservato il diritto di riacquistare il centravanti diventato nel frattempo uno dei cocchi di Antonio Conte in azzurro. In precedenza, altri affari erano stati fatti: dalla Primavera bianconera era arrivato per esempio in Emilia il regista Yussif Chibsah, al tempo in comproprietà tra Parma e Juve e mandato a Sassuolo con la formula del prestito. Anche l'attaccante Boakye, oggi all'Atalanta, ha disputato due stagioni in neroverde, dove è transitato in prestito secco pure il terzino sinistro Ziegler. Infine, Peluso e Marrone: il primo in estate ceduto definitivamente dalla Juve al Sassuolo per 4,5 milioni, con contestuale risoluzione a favore dei bianconeri della comproprietà di Marrone per la stessa cifra. Poco importa che si tratti di alleanza, di bilancio creativo o strategie di mercato: i rapporti ci sono, ma stasera ognuno baderà ai propri interessi in attesa magari di allestire un altro affare a gennaio, quando la Juve potrebbe parcheggiare in Emilia il centrocampista classe 1996 Tomas Pochettino, provenienza Boca Juniors.

«Ci aspetta un mese difficile e fondamentale - ha detto Allegri -. Forse non sarà decisivo, ma comunque molto importante per il campionato e determinante per il passaggio del turno in Champions». Ecco, la Champions: mercoledì ad Atene, contro l'Olympiakos, non si potrà sbagliare e per questo Vidal è rimasto a Torino. Nessuna punizione per comportamenti eccessivi, ma la necessità di mettere benzina nel motore.

In panchina andrà probabilmente anche Marchisio, con il risultato che in mezzo al campo ci saranno Pereyra, Pirlo e Pogba: in attacco, squalificato Morata, toccherà ancora a Tevez e Llorente sperando che il navarro trovi il gol che manca dal 18 maggio, ultima giornata del campionato scorso. Fanno 613' senza esultare: troppi.

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