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Altro che Champions. Juve, la vera maledizione è Pogba "sotto i ferri"

Il francese si arrende: operato ieri dopo aver fatto di testa sua. I club non comandano più...

Altro che Champions. Juve, la vera maledizione è Pogba "sotto i ferri"

Un colpo di scena. Però previsto. Paul Pogba si è operato ieri sera. Mondiale in pericolo con la Francia, niente Juventus almeno per due mesi. Secondo abitudini di questi anni comandano i calciatori, decidono come e quando, i club assistono, la Juve non fiata, Allegri finge di essere irritato, Pogba si è esibito nella tribuna dell'Allianz con amici e amiche varie, ha preferito seguire le indicazioni dei suoi guru personali, ha dato il meglio di se stesso in un documentario, il football è elemento a margine, gli è stato consentito e lui ne ha approfittato, in cambio di salario sontuoso. Ha recitato la parte del ragazzo di buone speranze ma l'ottimismo ha fatto i conti con la risposta del primo allenamento, con il contatto sul campo, dopo aver forzato sul ginocchio leso, Pogba ha compreso che il progetto conservativo è stato una Grande Illusione, per citare una delle opere cinematografiche di Jean Renoir, grande regista di Francia. È un colpo duro per Didier Deschamps che già deve rinunciare a Kanté e si augurava di avere a disposizione lo juventino per la fine di settembre in vista dei primi stage di avvicinamento al Qatar.

Pogba sta attraversando un momento molto delicato, non soltanto per il guaio fisico, è stato interrogato due volte dalle autorità francesi nel feuilleton che lo vede coinvolto da un tentativo di estorsione (13 milioni di euro) di una banda criminale organizzata dal fratello Mathias che ha parlato anche di una macumba (marabout) dello stesso Paul a Mbappé. Lo juventino ha ammesso di essersi rivolto a uno stregone ma non per indirizzare il sortilegio contro il suo sodale di nazionale e grande amico, ma per fare avere soldi a una associazione umanitaria che si occupa dei bambini africani e di avere tutti i documenti relativi di questa iniziativa benefica. Pogba sta tentando di venire fuori da una situazione psicologica dalla quale si sente prigioniero dopo le ripetute minacce di morte dei fratelli e che hanno riguardato anche sua madre. Mbappé ha risposto con un sorriso divertito all'ipotesi del malocchio del suo collega: «Credo a lui, il resto non mi interessa».

Le vicende giudiziarie si sono aggiunte alle preoccupazioni professionali che, in verità, sono state affrontate con eccessiva spavalderia, nonostante i pareri dei medici, il primario americano per primo aveva consigliato l'intervento e il successivo consulto a Lione dal professor Sonnery Cottet-Bertrand aveva ribadito la necessità dell'operazione, diagnosi scartata dal calciatore preoccupato di dover saltare il mondiale, senza alcuna opposizione della Juventus, nella ormai consueta sagra degli affetti ormai tipica dei governanti. Pogba ha perso un mese abbondante, Deschamps e Allegri si ritrovano privati del loro campione. «Lo riavremo a gennaio e serve essere realisti. Anche se le cose non piacciono. Il mondiale non è un problema mio, il problema della Juventus è che torna a gennaio».

La storia non finisce qui, né in campo, né in clinica, nemmeno tribunale.

Forse soltanto lo stregone, la figura più seria di tutte, può sapere come andrà a finire.

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