
Il politicamente corretto nel mondo dei videogiochi sfonda un altro muro, facendo il giro e partorendo una delle idee più razziste degli ultimi anni. Di recente, è stato annunciato Relooted, un gioco a scorrimento orizzontale in cui bisogna mettere insieme una banda di ladri, tutti di origine africana, per entrare nei musei di tutto il mondo e recuperare i manufatti sottratti al continente durante il periodo coloniale, con l’obiettivo di riconsegnarli ai legittimi proprietari.
Quindi, un gioco con un cast interamente composto da neri che devono effettuare dei furti. Ci chiediamo se gli ideatori di questo gioco abbiano riflettuto bene prima di presentare la loro idea al publisher, Epic Games, e se anche quest’ultimo abbia pensato alle possibili implicazioni. E questa domanda se la sono fatta anche tantissimi utenti, sui social e sui forum di Steam. In molti hanno anche dato libero sfogo all’ironia, con commenti del tipo “finalmente un gioco che rappresenta la comunità nera”, “facciamo un gioco sulla cultura africana: è un simulatore di ruberie” o pubblicando i video dei negozi razziati durante le proteste di Los Angeles.
Ora, ci distacchiamo da commenti razzisti e riconosciamo l’importanza dell’argomento della restituzione di artefatti di valore storico e culturale sottratti durante il dominio coloniale europeo in Africa. Non possiamo però negare che il modo in cui gli sviluppatori di Nyamakop hanno deciso di affrontare la questione è alquanto maldestro e rinforza gli stereotipi che, soprattutto in rete, trovano terreno fertile e sono sempre più diffusi.
E senza dubbio questo gioco farà parlare di sé nei prossimi mesi, come l’ennesimo tentativo riuscito male di propagandare certe idee ottenendo il risultato opposto. Magari dal punto di vista del gameplay sarà anche meritevole, e l’ambientazione africana futurista è certamente nuova e interessante, ma qualunque aspetto positivo sarà annegato da metaforiche tonnellate di ironia e derisione.
In un periodo come questo, con tensioni interne ai vari Paesi che stanno diventando sempre più forti, sarebbe opportuno affrontare determinati
argomenti con più tatto e intelligenza, senza scoprire il fianco in modo così palese e goffo. Ma evidentemente, le lezioni dei fallimenti videoludici degli ultimi due anni non sono state ancora assorbite.